Partendo dalla descrizione dello stato dell’arte dell’interpretazione nelle indagini penali preliminari del progetto di ricerca ImPLI (per risultati e prodotti si veda http://www.arts. kuleuven.be/home/english/rg_interpreting_studies/research-projects/co_minor_in_quest/index) e alla luce del recepimento della direttiva europea 2010/64/EU del 20 ottobre 2010 sul diritto all’interpretazione per sospetti, vittime e testimoni che non conoscono la lingua del procedimento penale a cui partecipano e della Raccomandazione della Commissione del 27 novembre 2013 sulle garanzie procedurali per le persone vulnerabili indagate o imputate in procedimenti penali (2013/C 378/02), il progetto Co-Minor-IN/QUEST (Cooperation in interpreter mediated questionings of minors, Grant Agreement JUST/2011/JPEN/AG/2961, durata 24 mesi), si è concentrato sui colloqui con minori mediati da interpreti in ambito giuridico-giudiziario e in particolare nel contesto delle indagini preliminari. I minori, siano essi vittime, sospetti, parti in causa o testimoni, meritano un’attenzione particolare in quanto soggetti “vulnerabili” sia per ragioni linguistiche, sia per età, secondo la definizione contenuta nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Ne danno atto anche una serie di direttive europee, in particolare le direttive 2012/29/UE del 25 ottobre 2012 che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e 2016/800/UE dell'11 maggio 2016 sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali. L’interpretazione per i minori richiede un’impostazione che sia “incentrata sul bambino” e di conseguenza il progetto CMIQ I ha seguito un approccio multidisciplinare coinvolgendo scienziati comportamentali, psicologi, psichiatri, avvocati, funzionari di polizia giudiziaria, magistrati inquirenti e interpreti che operano in questo ambito. Hanno partecipato al progetto: Heriot-Watt University Edinburgh, School of Management and Languages (Regno Unito); ISIT Parigi, Institut de Management et de Communication Interculturels, Programme d’Interprétation de Conférence (Francia); Lessius University College Antwerp, Department of Applied Language Studies (poi confluito in KU Leuven) (Belgio); Fondazione Eszter – Ungheria); DIT – Dipartimento di Interpretazione e Traduzione, Campus di Forlì, Università di Bologna (Italia). L’obiettivo del progetto era triplice: a) raccogliere informazioni e sensibilizzare i professionisti che operano in questo ambito e b) laddove possibile, migliorarne le competenze professionali; c) individuare le buone pratiche allo scopo di inserirle in programmi di formazione interdisciplinari rivolti a tutti i professionisti e gli operatori che si occupano di minori coinvolti in procedimenti penali e che non parlano la lingua del procedimento. I prodotti materiali del progetto sono: - un questionario online sullo stato dell’arte dell’interpretazione per i minori nei paesi partner al quale per l’Italia hanno risposto ca. 230 professionisti dei vari ambiti di attività; - il pieghevole “Raccomandazioni per i colloqui con minori mediati da interpreti” (realizzato in 5 lingue); - una conferenza internazionale per divulgare i risultati del progetto e porre le basi per un ulteriore lavoro di ricerca e per un networking tra le categorie professionali che operano in questo ambito; - il volume Balogh, Katalin & Salaets, Heidi (eds) Children and Justice: Overcoming Language Barriers. Cooperation in interpreter-mediated questioning of minors. Antwerpern et al.: Intersentia. Tutti i prodotti sono consultabili e scaricabili all'indirizzo: https://www.arts.kuleuven.be/tolkwetenschap/projecten/co_minor_in_quest/children-and-justice/
GaBRIELE MACK (2014). CO-Minor-IN/QUEST – Cooperation in Interpreter-mediated Questioning of Minors.
CO-Minor-IN/QUEST – Cooperation in Interpreter-mediated Questioning of Minors
GaBRIELE MACK
2014
Abstract
Partendo dalla descrizione dello stato dell’arte dell’interpretazione nelle indagini penali preliminari del progetto di ricerca ImPLI (per risultati e prodotti si veda http://www.arts. kuleuven.be/home/english/rg_interpreting_studies/research-projects/co_minor_in_quest/index) e alla luce del recepimento della direttiva europea 2010/64/EU del 20 ottobre 2010 sul diritto all’interpretazione per sospetti, vittime e testimoni che non conoscono la lingua del procedimento penale a cui partecipano e della Raccomandazione della Commissione del 27 novembre 2013 sulle garanzie procedurali per le persone vulnerabili indagate o imputate in procedimenti penali (2013/C 378/02), il progetto Co-Minor-IN/QUEST (Cooperation in interpreter mediated questionings of minors, Grant Agreement JUST/2011/JPEN/AG/2961, durata 24 mesi), si è concentrato sui colloqui con minori mediati da interpreti in ambito giuridico-giudiziario e in particolare nel contesto delle indagini preliminari. I minori, siano essi vittime, sospetti, parti in causa o testimoni, meritano un’attenzione particolare in quanto soggetti “vulnerabili” sia per ragioni linguistiche, sia per età, secondo la definizione contenuta nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Ne danno atto anche una serie di direttive europee, in particolare le direttive 2012/29/UE del 25 ottobre 2012 che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e 2016/800/UE dell'11 maggio 2016 sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali. L’interpretazione per i minori richiede un’impostazione che sia “incentrata sul bambino” e di conseguenza il progetto CMIQ I ha seguito un approccio multidisciplinare coinvolgendo scienziati comportamentali, psicologi, psichiatri, avvocati, funzionari di polizia giudiziaria, magistrati inquirenti e interpreti che operano in questo ambito. Hanno partecipato al progetto: Heriot-Watt University Edinburgh, School of Management and Languages (Regno Unito); ISIT Parigi, Institut de Management et de Communication Interculturels, Programme d’Interprétation de Conférence (Francia); Lessius University College Antwerp, Department of Applied Language Studies (poi confluito in KU Leuven) (Belgio); Fondazione Eszter – Ungheria); DIT – Dipartimento di Interpretazione e Traduzione, Campus di Forlì, Università di Bologna (Italia). L’obiettivo del progetto era triplice: a) raccogliere informazioni e sensibilizzare i professionisti che operano in questo ambito e b) laddove possibile, migliorarne le competenze professionali; c) individuare le buone pratiche allo scopo di inserirle in programmi di formazione interdisciplinari rivolti a tutti i professionisti e gli operatori che si occupano di minori coinvolti in procedimenti penali e che non parlano la lingua del procedimento. I prodotti materiali del progetto sono: - un questionario online sullo stato dell’arte dell’interpretazione per i minori nei paesi partner al quale per l’Italia hanno risposto ca. 230 professionisti dei vari ambiti di attività; - il pieghevole “Raccomandazioni per i colloqui con minori mediati da interpreti” (realizzato in 5 lingue); - una conferenza internazionale per divulgare i risultati del progetto e porre le basi per un ulteriore lavoro di ricerca e per un networking tra le categorie professionali che operano in questo ambito; - il volume Balogh, Katalin & Salaets, Heidi (eds) Children and Justice: Overcoming Language Barriers. Cooperation in interpreter-mediated questioning of minors. Antwerpern et al.: Intersentia. Tutti i prodotti sono consultabili e scaricabili all'indirizzo: https://www.arts.kuleuven.be/tolkwetenschap/projecten/co_minor_in_quest/children-and-justice/I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.