È indubbio che la conoscenza delle lingue straniere costituisca, nell’esercizio di qualsiasi professione, un innegabile vantaggio e, spesso, uno strumento indispensabile nel facilitare la comunicazione a livello imprenditoriale e istituzionale, sia in organismi internazionali (ONU, UE, NATO, ecc.) che nelle relazioni fra diverse entità locali. Sono però innumerevoli i possibili contesti di specializzazione, nonché le combinazioni linguistiche, in cui tale comunicazione può avvenire sia in maniera presenziale che, grazie alle nuove tecnologie, virtuale. Si pensi ad esempio alle sempre maggiori occasioni internazionali di scambio della conoscenza, eventi scientifici, accademici, divulgativi in cui esperti da tutto il mondo condividono il loro sapere con un pubblico eterogeneo, multilingue e multiculturale. Oppure al fenomeno della migrazione, che ogni giorno mette in contatto migranti con nuove istituzioni, paesi, situazioni a loro sconosciute. Per questa ragione si può rendere necessario, in non pochi casi, il supporto di un professionista specializzato nella comunicazione orale interlinguistica: l’interprete. Una figura che agisce da ponte in molteplici contesti di comunicazione orale e il cui operato è spesso indispensabile e, in alcuni casi, determinante (si pensi, a titolo di esempio, all’interpretazione in tribunale o per le autorità giudiziarie). L'articolo traccia un profilo della professione di interprete, ripercorrendone brevemente la storia e passando poi a delinearne modalità e contesti di applicazione illustrando la sua interazione con le nuove tecnologie, le competenze necessarie a svolgerla e le caratteristiche della professione.
Diventare interprete: formazione e professione / Spinolo, Nicoletta; San Vicente, Felix. - STAMPA. - (2018), pp. 25-42.
Diventare interprete: formazione e professione
Spinolo, Nicoletta
;San Vicente, Felix
2018
Abstract
È indubbio che la conoscenza delle lingue straniere costituisca, nell’esercizio di qualsiasi professione, un innegabile vantaggio e, spesso, uno strumento indispensabile nel facilitare la comunicazione a livello imprenditoriale e istituzionale, sia in organismi internazionali (ONU, UE, NATO, ecc.) che nelle relazioni fra diverse entità locali. Sono però innumerevoli i possibili contesti di specializzazione, nonché le combinazioni linguistiche, in cui tale comunicazione può avvenire sia in maniera presenziale che, grazie alle nuove tecnologie, virtuale. Si pensi ad esempio alle sempre maggiori occasioni internazionali di scambio della conoscenza, eventi scientifici, accademici, divulgativi in cui esperti da tutto il mondo condividono il loro sapere con un pubblico eterogeneo, multilingue e multiculturale. Oppure al fenomeno della migrazione, che ogni giorno mette in contatto migranti con nuove istituzioni, paesi, situazioni a loro sconosciute. Per questa ragione si può rendere necessario, in non pochi casi, il supporto di un professionista specializzato nella comunicazione orale interlinguistica: l’interprete. Una figura che agisce da ponte in molteplici contesti di comunicazione orale e il cui operato è spesso indispensabile e, in alcuni casi, determinante (si pensi, a titolo di esempio, all’interpretazione in tribunale o per le autorità giudiziarie). L'articolo traccia un profilo della professione di interprete, ripercorrendone brevemente la storia e passando poi a delinearne modalità e contesti di applicazione illustrando la sua interazione con le nuove tecnologie, le competenze necessarie a svolgerla e le caratteristiche della professione.File | Dimensione | Formato | |
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