Il contributo fa parte di una pubblicazione multiautoriale che raccoglie i risultati di un progetto di ricerca di eccellenza, di carattere internazionale, promosso e realizzato dall'area di diritto tributario dell'Università Pablo de Olavide di Siviglia, Spagna, con il cofinanziamento della Junta de Andalucia, dal titolo "Las sucesiones transfronterizas en la Uniòn Europea: régimen jurídico y problemas fiscales". Nell'ambito dell suddetta ricerca, il contributo in questione offre un inquadramento delle problematiche dell'imposizione dei trasferimenti patrimoniali mortis causa e a titolo di liberalità che nascono dalle forti differenza tra le legislazioni nazionali dei Pesi membri, analizzandole in una prospettiva essenzialmente ed esclusivamente europea. L'assunto di partenza è che la mancata inclusione del fenomeno fiscale in quelli regolati dal regolamento UE 650/2012 sulle successioni transfrontaliere costituisca un fattore di insicurezza giuridica che aggrava l'incidenza sulla libertà europea di circolazione delle persone, e rispetto al quale le soluzioni offerte dal diritto internazionale convenzionale non appaiono sufficienti. Il contributo prosegue analizzando in particolare il diritto vivente formatosi sul punto e costituito dalle pronunce della giurisprudenza della Corte europea di Giustizia, in aumento ma non numerosissime. Vengono analizzate le conseguenze (e ipotizzate le cause) dell'avere impostato l'attenzione (europea) verso la fiscalità delle successioni ereditarie (nazionali) quasi esclusivamente sulla tutela della libertà di circolazione dei capitali entro il mercato unico e interno. Vengono a tal fine ricostruiti i modelli argomentativi e di giudizio seguiti nei principali leading case della Corte in materia, per mostrarne affinità ma anche le forti divergenze (al limite della contraddizione) con i processi di armonizzazione "negativa" e giurisprudenziale delle fiscalità nazionali che si sono e si vanno realizzando, in misura più intensa, in altri comparti della tassazione, in particolare in quella sul reddito. Partendo dal case law, vengono ricostruite e razionalizzate, in una sorta di operazione di "mappatura", le "regole di compatibilità europea" sviluppate dalla CdG UE in relazione agli effetti discriminatori o restrittivi delle legislazioni nazionali, con particolare riguardo al triplice carattere di internazionalità territoriale delle fattispecie interessate, ovvero la localizzazione dell'erede, dei beni dell'attivo ereditario, del de cuius. Il carattere insoddisfacente di alcune delle "soluzioni di equilibrio" formulate in materia e nel corso del tempo dalla CdG UE, mette in luce, in conclusione, come l'assenza di un modello comune europeo di imposizione dei trasferimenti di patrimoni mortis causa renda tuttora possibili, e non pienamente censurabili in base ai principi di tutela del mercato, certi effetti di svantaggio fiscale (in termini di tassazioni plurime o aggravate) in caso di fattispecie successorie con carattere internazionale. Si evidenzia però allora l'aporia di un sistema che ingiustificatamente non sembra voler trovare soluzione all'ostacolo che ciò può arrecare alla (pur riconosciuta) libertà di circolazione delle persone in quanto cittadini europei (e non come fattori di produzione o di consumo sul mercato), nel momento in cui la complessa variabile fiscale circa il trattamento dei patrimoni familiari al momento della morte propria o dei parenti può interferire o comprimere pesantemente l'effettuazione di scelte di vita personale.

La tributación de las sucesiones y donaciones desde la perspectiva europea: tendencias en la jurisprudencia del Tribunal de Justicia de la Unión Europea

Andrea Mondini
2018

Abstract

Il contributo fa parte di una pubblicazione multiautoriale che raccoglie i risultati di un progetto di ricerca di eccellenza, di carattere internazionale, promosso e realizzato dall'area di diritto tributario dell'Università Pablo de Olavide di Siviglia, Spagna, con il cofinanziamento della Junta de Andalucia, dal titolo "Las sucesiones transfronterizas en la Uniòn Europea: régimen jurídico y problemas fiscales". Nell'ambito dell suddetta ricerca, il contributo in questione offre un inquadramento delle problematiche dell'imposizione dei trasferimenti patrimoniali mortis causa e a titolo di liberalità che nascono dalle forti differenza tra le legislazioni nazionali dei Pesi membri, analizzandole in una prospettiva essenzialmente ed esclusivamente europea. L'assunto di partenza è che la mancata inclusione del fenomeno fiscale in quelli regolati dal regolamento UE 650/2012 sulle successioni transfrontaliere costituisca un fattore di insicurezza giuridica che aggrava l'incidenza sulla libertà europea di circolazione delle persone, e rispetto al quale le soluzioni offerte dal diritto internazionale convenzionale non appaiono sufficienti. Il contributo prosegue analizzando in particolare il diritto vivente formatosi sul punto e costituito dalle pronunce della giurisprudenza della Corte europea di Giustizia, in aumento ma non numerosissime. Vengono analizzate le conseguenze (e ipotizzate le cause) dell'avere impostato l'attenzione (europea) verso la fiscalità delle successioni ereditarie (nazionali) quasi esclusivamente sulla tutela della libertà di circolazione dei capitali entro il mercato unico e interno. Vengono a tal fine ricostruiti i modelli argomentativi e di giudizio seguiti nei principali leading case della Corte in materia, per mostrarne affinità ma anche le forti divergenze (al limite della contraddizione) con i processi di armonizzazione "negativa" e giurisprudenziale delle fiscalità nazionali che si sono e si vanno realizzando, in misura più intensa, in altri comparti della tassazione, in particolare in quella sul reddito. Partendo dal case law, vengono ricostruite e razionalizzate, in una sorta di operazione di "mappatura", le "regole di compatibilità europea" sviluppate dalla CdG UE in relazione agli effetti discriminatori o restrittivi delle legislazioni nazionali, con particolare riguardo al triplice carattere di internazionalità territoriale delle fattispecie interessate, ovvero la localizzazione dell'erede, dei beni dell'attivo ereditario, del de cuius. Il carattere insoddisfacente di alcune delle "soluzioni di equilibrio" formulate in materia e nel corso del tempo dalla CdG UE, mette in luce, in conclusione, come l'assenza di un modello comune europeo di imposizione dei trasferimenti di patrimoni mortis causa renda tuttora possibili, e non pienamente censurabili in base ai principi di tutela del mercato, certi effetti di svantaggio fiscale (in termini di tassazioni plurime o aggravate) in caso di fattispecie successorie con carattere internazionale. Si evidenzia però allora l'aporia di un sistema che ingiustificatamente non sembra voler trovare soluzione all'ostacolo che ciò può arrecare alla (pur riconosciuta) libertà di circolazione delle persone in quanto cittadini europei (e non come fattori di produzione o di consumo sul mercato), nel momento in cui la complessa variabile fiscale circa il trattamento dei patrimoni familiari al momento della morte propria o dei parenti può interferire o comprimere pesantemente l'effettuazione di scelte di vita personale.
2018
La tributación de la sucesiones transfronterizas en España y en la Unión Europea. Problemas actuales
103
129
Andrea Mondini
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