Il saggio prende in esame il percorso di Adolfo Venturi, nato a Modena poco dopo l’Unità d’Italia, con il fine di mostrare che nel giovane Stato egli assunse un ruolo chiave da un lato per la creazione di un consapevole sistema di tutela del patrimonio artistico, dall’altro per la creazione e direzione di un sistema museale. A questo scopo, il saggio mette a fuoco sia le sue riflessioni critiche sui musei sia la sua attività, che contribuì in modo significativo a creare la figura dello storico dell’arte in Italia. Appena ventiduenne, Venturi divenne Ispettore della Galleria dell’Istituto di Belle Arti di Modena, ossia della Galleria Estense. Lo studio mostra il carattere fondativo di tale esperienza, evidenziando in che modo l’azione di Venturi Ispettore plasmò letteralmente la professione del curatore museale, per la quale in Italia all’epoca non esistevano linee guida. In particolare, attraverso lo studio documentario e la riflessione su alcuni suoi scritti programmatici, il saggio mostra quali ne siano i punti qualificanti (per es. studio della storia della collezione attraverso la ricerca d’archivio, pubblicazione del catalogo scientifico, definizione di un modello di scheda). Prende poi in esame la sua attività a Roma, seguita alla nomina a Ispettore dei Musei e Gallerie del Regno, sottolineandone fra l’altro l’impegno per un censimento dei beni artistici del Paese. Nel sottolineare il suo ruolo di titolare della prima cattedra di Storia dell’arte universitaria in Italia, il saggio tira infine le somme mostrando, tramite documenti, il modo in cui Venturi abbia coltivato il rapporto fra ricerca storico-artistica e musei, e il suo impegno civico e politico in senso alto, volto a coinvolgere gli Italiani nell’interesse per il patrimonio storico-artistico, inteso come elemento identitario irrinunciabile per la nuova nazione.
Sonia Cavicchioli (2018). Il museo dello storico dell’arte: Adolfo Venturi e l’origine dei musei nell’Italia unita. Bologna : Bononia University Press.
Il museo dello storico dell’arte: Adolfo Venturi e l’origine dei musei nell’Italia unita
Sonia Cavicchioli
2018
Abstract
Il saggio prende in esame il percorso di Adolfo Venturi, nato a Modena poco dopo l’Unità d’Italia, con il fine di mostrare che nel giovane Stato egli assunse un ruolo chiave da un lato per la creazione di un consapevole sistema di tutela del patrimonio artistico, dall’altro per la creazione e direzione di un sistema museale. A questo scopo, il saggio mette a fuoco sia le sue riflessioni critiche sui musei sia la sua attività, che contribuì in modo significativo a creare la figura dello storico dell’arte in Italia. Appena ventiduenne, Venturi divenne Ispettore della Galleria dell’Istituto di Belle Arti di Modena, ossia della Galleria Estense. Lo studio mostra il carattere fondativo di tale esperienza, evidenziando in che modo l’azione di Venturi Ispettore plasmò letteralmente la professione del curatore museale, per la quale in Italia all’epoca non esistevano linee guida. In particolare, attraverso lo studio documentario e la riflessione su alcuni suoi scritti programmatici, il saggio mostra quali ne siano i punti qualificanti (per es. studio della storia della collezione attraverso la ricerca d’archivio, pubblicazione del catalogo scientifico, definizione di un modello di scheda). Prende poi in esame la sua attività a Roma, seguita alla nomina a Ispettore dei Musei e Gallerie del Regno, sottolineandone fra l’altro l’impegno per un censimento dei beni artistici del Paese. Nel sottolineare il suo ruolo di titolare della prima cattedra di Storia dell’arte universitaria in Italia, il saggio tira infine le somme mostrando, tramite documenti, il modo in cui Venturi abbia coltivato il rapporto fra ricerca storico-artistica e musei, e il suo impegno civico e politico in senso alto, volto a coinvolgere gli Italiani nell’interesse per il patrimonio storico-artistico, inteso come elemento identitario irrinunciabile per la nuova nazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.