I musei diocesani, cresciuti nel nostro Paese esponenzialmente in poco più di tre decenni - al 2005 erano 820, rispetto ai 104 degli anni settanta del secolo scorso - sono manifestazione importante della storia culturale e cultuale italiana. Tuttavia, si è reso necessario riflettere su canoni che distinguano tale istituzione presso il pubblico dei credenti e non da musei d'altro genere: è necessario evitare di presentare l'arte sacra in una dimensione meramente antropologico-storicistica, per far emergere il senso di catechesi, di tradizione e per far comprendere il processo storico che congiunge pietà cristiana e sentimento civico. Attraverso le riflessioni di Benedetto Croce, Bertrand Russel e Amos Funkestein si riflette sullo stretto legame che unisce teologia, pratica artistica, immaginazione scientifica per tale finalità.
D. Biagi Maino (2007). Il futuro dei musei ecclesiastici italiani. Bologna : CLUEB.
Il futuro dei musei ecclesiastici italiani
BIAGI, DONATELLA
2007
Abstract
I musei diocesani, cresciuti nel nostro Paese esponenzialmente in poco più di tre decenni - al 2005 erano 820, rispetto ai 104 degli anni settanta del secolo scorso - sono manifestazione importante della storia culturale e cultuale italiana. Tuttavia, si è reso necessario riflettere su canoni che distinguano tale istituzione presso il pubblico dei credenti e non da musei d'altro genere: è necessario evitare di presentare l'arte sacra in una dimensione meramente antropologico-storicistica, per far emergere il senso di catechesi, di tradizione e per far comprendere il processo storico che congiunge pietà cristiana e sentimento civico. Attraverso le riflessioni di Benedetto Croce, Bertrand Russel e Amos Funkestein si riflette sullo stretto legame che unisce teologia, pratica artistica, immaginazione scientifica per tale finalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.