Gli stupefacenti sono stati solo il primo settore oggetto di una specifica disciplina per le operazioni coperte da parte della polizia giudiziaria, all’interno dell’ordinamento penale italiano. Alla normativa antidroga ne sono poi seguite numerose altre, in tema di riciclaggio e armi, di prostituzione e pornografia minorile, di terrorismo e di tratta e prostituzione. Ad appena un mese dalla conversione della disposizione sulle attività coperte, inserita nell’ultima riforma in materia di stupefacenti e commentata nella prima edizione di questa opera, veniva tuttavia approvata una nuova regolamentazione sulle operazioni coperte, nel quadro della ratifica ed esecuzione italiana della normativa internazionale sul crimine organizzato transnazionale. Nella sua formulazione originaria le materie interessate, tra cui non comparivano gli stupefacenti, risultavano, oltre riciclaggio e armi, prostituzione e pornografia minorile, terrorismo, tratta e prostituzione, anche immigrazione. Con una revisione successiva veniva altresì inclusa l’ambito della proprietà intellettuale o industriale. La disciplina autonoma sugli stupefacenti è oggi superata dalla recente versione dell’art. 97, d.P.R. 309/1990, che contiene un mero rinvio alle norme sulle attività coperte di cui alla regolamentazione comune sul crimine organizzato transnazionale.

Le operazioni coperte della polizia giudiziaria in materia di stupefacenti

Davide Bertaccini
2012

Abstract

Gli stupefacenti sono stati solo il primo settore oggetto di una specifica disciplina per le operazioni coperte da parte della polizia giudiziaria, all’interno dell’ordinamento penale italiano. Alla normativa antidroga ne sono poi seguite numerose altre, in tema di riciclaggio e armi, di prostituzione e pornografia minorile, di terrorismo e di tratta e prostituzione. Ad appena un mese dalla conversione della disposizione sulle attività coperte, inserita nell’ultima riforma in materia di stupefacenti e commentata nella prima edizione di questa opera, veniva tuttavia approvata una nuova regolamentazione sulle operazioni coperte, nel quadro della ratifica ed esecuzione italiana della normativa internazionale sul crimine organizzato transnazionale. Nella sua formulazione originaria le materie interessate, tra cui non comparivano gli stupefacenti, risultavano, oltre riciclaggio e armi, prostituzione e pornografia minorile, terrorismo, tratta e prostituzione, anche immigrazione. Con una revisione successiva veniva altresì inclusa l’ambito della proprietà intellettuale o industriale. La disciplina autonoma sugli stupefacenti è oggi superata dalla recente versione dell’art. 97, d.P.R. 309/1990, che contiene un mero rinvio alle norme sulle attività coperte di cui alla regolamentazione comune sul crimine organizzato transnazionale.
2012
La disciplina penale degli stupefacenti
235
273
Davide Bertaccini
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