L'aglio è una coltura il cui particolare tipo di riproduzione ha favorito il diffondersi di ecotipi che, tramandati per lunghi periodi nella stessa area, si sono differenziati adattandosi a determinate situazioni ambientali. Fra le colture orticole, l’importanza dell'aglio risulta, in Italia, quantitativamente marginale, sia per la limitata incidenza della superficie interessata, sia per la valenza macroeconomica che questa coltura rappresenta. Tuttavia l’interesse per questa specie è decisamente e notevolmente aumentata in questi ultimissimi anni per effetto di studi più approfonditi sui componenti del bulbo e sulle loro caratteristiche. Non desta pertanto stupore il sempre maggior interesse mostrato verso questa pianta, soprattutto da parte di comunità agricole locali per le quali l’aglio rappresenta un prodotto di nicchia di notevole rilevanza economica. Un esempio è rappresentato dal territorio di Voghiera(Ferrara) dove, oltre ad una secolare tradizione produttiva, negli ultimi anni la produzione dell’aglio è triplicata, rappresentando il 50% dell’aglio ferrarese che, con l’aglio Bianco di Piacenza, entrambi inseriti tra i prodotti tipici agroalimentari della regione Emilia-Romagna (come documentato da Gazzetta Ufficiale n° 130 del 21/08/2000) registrano il maggior fatturato regionale. L’esigenza di un Registro varietale, che implica la certificazione, è nata dalla necessità di tutelare ecotipi di lunga tradizione, ma spesso presenti sul mercato con denominazioni diverse, e per disporre di materiale da “seme” garantito da un punto di vista sanitario. Soprattutto quest’ultimo problema ha, da sempre, accompagnato e penalizzato la coltura dell’aglio che, avendo un ciclo biologico molto lungo (da ottobre/febbraio a giugno/luglio), è facilmente esposto all’attacco di patogeni e parassiti con conseguenze a volte determinanti ai fini produttivi. Scopo del lavoro è stato l’utilizzo della coltura in vitro abbinata alla termoterapia per il risanamento dell’aglio di Voghiera, al fine di ottenere un prodotto igienicamente salubre e di qualità garantita. Le plantule sviluppate mediante la coltura in vitro di meristemi di aglio sono state saggiate tramite le tecniche ELISA e RT-PCR per verificare la presenza dei virus Onion yellow dwarf virus, Leek yellow stripe virus, Garlic common latent virus/ Garlic latent virus e le specie appartenenti al genere Allexivirus. Dalle piante risultate infette da uno o più virus sono stati prelevati apici meristematici ed avviati alla coltura in vitro e alla termoterapia per il risanamento delle piantine, al fine di ottenere materiale da “seme” conforme a quanto previsto dalle norme che regolano la commercializzazione dei materiali di propagazione delle specie orticole (D.M. 14/04/97). Le plantule risanate sono state inserite nella fase di micropropagazione e, successivamente, alla radicazione per l’ottenimento del pool di materiale di prebase virus-migliorato per la produzione di materiale di qualità per la realizzazione della banca del germoplasma.

Tedeschi P., Previati A., Maietti A., Rubies Autonell C, F. Da Re , V. Brandolini (2008). Termoterapia e coltura in vitro per il risanamento e conservazione dell’aglio. LEGNARO, PADOVA : VENETO AGRICOLTURA.

Termoterapia e coltura in vitro per il risanamento e conservazione dell’aglio

RUBIES AUTONELL, CONCEPCION;
2008

Abstract

L'aglio è una coltura il cui particolare tipo di riproduzione ha favorito il diffondersi di ecotipi che, tramandati per lunghi periodi nella stessa area, si sono differenziati adattandosi a determinate situazioni ambientali. Fra le colture orticole, l’importanza dell'aglio risulta, in Italia, quantitativamente marginale, sia per la limitata incidenza della superficie interessata, sia per la valenza macroeconomica che questa coltura rappresenta. Tuttavia l’interesse per questa specie è decisamente e notevolmente aumentata in questi ultimissimi anni per effetto di studi più approfonditi sui componenti del bulbo e sulle loro caratteristiche. Non desta pertanto stupore il sempre maggior interesse mostrato verso questa pianta, soprattutto da parte di comunità agricole locali per le quali l’aglio rappresenta un prodotto di nicchia di notevole rilevanza economica. Un esempio è rappresentato dal territorio di Voghiera(Ferrara) dove, oltre ad una secolare tradizione produttiva, negli ultimi anni la produzione dell’aglio è triplicata, rappresentando il 50% dell’aglio ferrarese che, con l’aglio Bianco di Piacenza, entrambi inseriti tra i prodotti tipici agroalimentari della regione Emilia-Romagna (come documentato da Gazzetta Ufficiale n° 130 del 21/08/2000) registrano il maggior fatturato regionale. L’esigenza di un Registro varietale, che implica la certificazione, è nata dalla necessità di tutelare ecotipi di lunga tradizione, ma spesso presenti sul mercato con denominazioni diverse, e per disporre di materiale da “seme” garantito da un punto di vista sanitario. Soprattutto quest’ultimo problema ha, da sempre, accompagnato e penalizzato la coltura dell’aglio che, avendo un ciclo biologico molto lungo (da ottobre/febbraio a giugno/luglio), è facilmente esposto all’attacco di patogeni e parassiti con conseguenze a volte determinanti ai fini produttivi. Scopo del lavoro è stato l’utilizzo della coltura in vitro abbinata alla termoterapia per il risanamento dell’aglio di Voghiera, al fine di ottenere un prodotto igienicamente salubre e di qualità garantita. Le plantule sviluppate mediante la coltura in vitro di meristemi di aglio sono state saggiate tramite le tecniche ELISA e RT-PCR per verificare la presenza dei virus Onion yellow dwarf virus, Leek yellow stripe virus, Garlic common latent virus/ Garlic latent virus e le specie appartenenti al genere Allexivirus. Dalle piante risultate infette da uno o più virus sono stati prelevati apici meristematici ed avviati alla coltura in vitro e alla termoterapia per il risanamento delle piantine, al fine di ottenere materiale da “seme” conforme a quanto previsto dalle norme che regolano la commercializzazione dei materiali di propagazione delle specie orticole (D.M. 14/04/97). Le plantule risanate sono state inserite nella fase di micropropagazione e, successivamente, alla radicazione per l’ottenimento del pool di materiale di prebase virus-migliorato per la produzione di materiale di qualità per la realizzazione della banca del germoplasma.
2008
Abstracts book del convegno “La micropropagazione in Italia: stato attuale e prospettive future"
44
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Tedeschi P., Previati A., Maietti A., Rubies Autonell C, F. Da Re , V. Brandolini (2008). Termoterapia e coltura in vitro per il risanamento e conservazione dell’aglio. LEGNARO, PADOVA : VENETO AGRICOLTURA.
Tedeschi P.; Previati A.; Maietti A.; Rubies Autonell C; F. Da Re ; V. Brandolini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/65899
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