L’indagine svolta nel presente contributo mira a stabilire come gli autori satirici del i-ii secolo d.C., nella fattispecie Lucillio e Nicarco, si pongano nei confronti della nozione letteraria di “misura”. Si cercheranno le tracce di una riflessione sulle idee di “grandezza” e “piccolezza” nei loro componimenti, per comprenderne meglio l’estetica. A tale scopo, saranno analizzati gli epigrammi di Lucillio sui poeti e sui critici pedanti, che contengono, in generale, delle riflessioni sulle nozioni poetiche legate all’idea di misura ; saranno poi esaminati alcuni componimenti sui difetti fisici, nello specifico su individui molto magri (λεπτοί) e molto piccoli (μικροί), per verificare se l’uso di un linguaggio e di immagini altrove ben connotati in termini estetici possa autorizzare una lettura metapoetica di questi componimenti, o se non si corra piuttosto il rischio di sovrinterpretarli. Dopo qualche riflessione di carattere metodologico, si vedrà così che una lettura poetologica di tutti i testi sui “piccoli” sarebbe forzata; nondimeno, il fatto stesso che immagini e termini ormai da secoli connotati metaforicamente siano di nuovo utilizzati in modo letterale può essere interpretato come una spia significativa di determinate scelte estetiche.

La rhétorique du ‘petit’ dans les épigrammes satiriques grecques de Lucillius et Nicarque

Floridi L
2017

Abstract

L’indagine svolta nel presente contributo mira a stabilire come gli autori satirici del i-ii secolo d.C., nella fattispecie Lucillio e Nicarco, si pongano nei confronti della nozione letteraria di “misura”. Si cercheranno le tracce di una riflessione sulle idee di “grandezza” e “piccolezza” nei loro componimenti, per comprenderne meglio l’estetica. A tale scopo, saranno analizzati gli epigrammi di Lucillio sui poeti e sui critici pedanti, che contengono, in generale, delle riflessioni sulle nozioni poetiche legate all’idea di misura ; saranno poi esaminati alcuni componimenti sui difetti fisici, nello specifico su individui molto magri (λεπτοί) e molto piccoli (μικροί), per verificare se l’uso di un linguaggio e di immagini altrove ben connotati in termini estetici possa autorizzare una lettura metapoetica di questi componimenti, o se non si corra piuttosto il rischio di sovrinterpretarli. Dopo qualche riflessione di carattere metodologico, si vedrà così che una lettura poetologica di tutti i testi sui “piccoli” sarebbe forzata; nondimeno, il fatto stesso che immagini e termini ormai da secoli connotati metaforicamente siano di nuovo utilizzati in modo letterale può essere interpretato come una spia significativa di determinate scelte estetiche.
2017
La rhetorique du "petit" dans l'épigramme grecque et latine
113
130
Floridi L
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/657875
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact