Qualunque riflessione sulle contaminazioni fra il sacro della cultura cattolica e il profano della musica rock e pop non può che vedere nel pontificato di Giovanni Paolo II, e soprattutto nel Congresso Eucaristico di Bologna del 27 settembre 1997 (detto anche "il concerto del papa"), un punto di svolta ineludibile. Nella prima parte (§§ 1, 2, 3 e relative note (1-9), di P. Violi, pp. 173-185), Patrizia Violi analizza questo evento. Nella seconda parte (§§ 4, 5, 6, 7 e relative note 10-34, di G. Cosenza, pp. 185-201), Giovanna Cosenza analizza il Confessions Tour della cantante Madonna e in particolare la scena in cui la popstar canta issata su una croce ricoperta di specchietti, scena che fu duramente criticata dalla chiesa cattolica italiana e da diverse chiese cristiane nel mondo, nonostante la cantante l'avesse concepita (e poi difesa) come un discorso umanitario per attirare attenzione sul problema dell'Aids (e dei bambini orfani per questa malattia) in Africa. L'accostamento dei due eventi è illuminante, secondo noi, perché mostra non tanto il livello di provocazione che la musica rock e pop contemporanee possono raggiungere usando simboli religiosi, quanto il fatto che la provocazione possa essere ottenuta, come fece Madonna nel Tour analizzato, proprio stando in equilibrio sullo stesso confine, sottilissimo e ambivalente, già segnato da Giovanni Paolo II durante tutto il suo pontificato e in particolare nel Congresso di Bologna.
G. Cosenza, P. Violi (2008). Papi, madonne, rockstar: dal sacro al profano, e ritorno. ROMA : Meltemi.
Papi, madonne, rockstar: dal sacro al profano, e ritorno
COSENZA, GIOVANNA;VIOLI, MARIA PATRIZIA
2008
Abstract
Qualunque riflessione sulle contaminazioni fra il sacro della cultura cattolica e il profano della musica rock e pop non può che vedere nel pontificato di Giovanni Paolo II, e soprattutto nel Congresso Eucaristico di Bologna del 27 settembre 1997 (detto anche "il concerto del papa"), un punto di svolta ineludibile. Nella prima parte (§§ 1, 2, 3 e relative note (1-9), di P. Violi, pp. 173-185), Patrizia Violi analizza questo evento. Nella seconda parte (§§ 4, 5, 6, 7 e relative note 10-34, di G. Cosenza, pp. 185-201), Giovanna Cosenza analizza il Confessions Tour della cantante Madonna e in particolare la scena in cui la popstar canta issata su una croce ricoperta di specchietti, scena che fu duramente criticata dalla chiesa cattolica italiana e da diverse chiese cristiane nel mondo, nonostante la cantante l'avesse concepita (e poi difesa) come un discorso umanitario per attirare attenzione sul problema dell'Aids (e dei bambini orfani per questa malattia) in Africa. L'accostamento dei due eventi è illuminante, secondo noi, perché mostra non tanto il livello di provocazione che la musica rock e pop contemporanee possono raggiungere usando simboli religiosi, quanto il fatto che la provocazione possa essere ottenuta, come fece Madonna nel Tour analizzato, proprio stando in equilibrio sullo stesso confine, sottilissimo e ambivalente, già segnato da Giovanni Paolo II durante tutto il suo pontificato e in particolare nel Congresso di Bologna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.