Attraverso la lettura di alcuni passi della Politica di Aristotele, il presente contributo fornirà degli spunti di riflessione su una varietà di immagini teoriche della partecipazione politica (parziale o totale) e dell’esclusione (assoluta o qualificata) dalle dinamiche della polis. Nella prima parte del saggio offrirò una ricostruzione di due differenti modalità di intendere la partecipazione degli esseri umani alla vita della polis: da un lato, una semplice condizione di appartenenza alla polis – condizione che consente liberi spazi di azione e, come è stato sostenuto, perfino di diritti veri e proprio; dall’altro lato, un’attività concreta e “funzionale” nel tessuto comunitario, che si esplica nell’esercizio di una capacità deliberativa avente come oggetto la formulazione di proposte politiche, leggi e princìpi costituzionali. Nella seconda parte del presente lavoro rifletterò sulla visione aristotelica del ruolo svolto da stranieri, meteci, donne e schiavi all’interno della polis greca, osservando come, nella Politica, Aristotele sia maggiormente portato ad enfatizzare l’aspetto di esclusione piuttosto che quello di inclusione di figure come meteci e stranieri. Sosterrò invece che un comportamento più ambivalente – e, probabilmente, conciliante – è riscontrabile nei confronti della donna e dello “schiavo per natura”, che soprattutto nel primo libro della Politica vengono introdotte come figure indispensabili al mantenimento di determinati aspetti della vita domestica e del funzionamento della dimensione familiare.
Irrera, E. (2018). Immagini dell’inclusione e dell’esclusione nel pensiero politico di Aristotele. Lanciano (Chieti) : Carabba.
Immagini dell’inclusione e dell’esclusione nel pensiero politico di Aristotele
Irrera, Elena
2018
Abstract
Attraverso la lettura di alcuni passi della Politica di Aristotele, il presente contributo fornirà degli spunti di riflessione su una varietà di immagini teoriche della partecipazione politica (parziale o totale) e dell’esclusione (assoluta o qualificata) dalle dinamiche della polis. Nella prima parte del saggio offrirò una ricostruzione di due differenti modalità di intendere la partecipazione degli esseri umani alla vita della polis: da un lato, una semplice condizione di appartenenza alla polis – condizione che consente liberi spazi di azione e, come è stato sostenuto, perfino di diritti veri e proprio; dall’altro lato, un’attività concreta e “funzionale” nel tessuto comunitario, che si esplica nell’esercizio di una capacità deliberativa avente come oggetto la formulazione di proposte politiche, leggi e princìpi costituzionali. Nella seconda parte del presente lavoro rifletterò sulla visione aristotelica del ruolo svolto da stranieri, meteci, donne e schiavi all’interno della polis greca, osservando come, nella Politica, Aristotele sia maggiormente portato ad enfatizzare l’aspetto di esclusione piuttosto che quello di inclusione di figure come meteci e stranieri. Sosterrò invece che un comportamento più ambivalente – e, probabilmente, conciliante – è riscontrabile nei confronti della donna e dello “schiavo per natura”, che soprattutto nel primo libro della Politica vengono introdotte come figure indispensabili al mantenimento di determinati aspetti della vita domestica e del funzionamento della dimensione familiare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.