Giusto processo e intelligenza artificiale

Questo libro intende intervenire nello spazio creato dalle recenti evoluzioni della tecnologia assumendo una posizione né apocalittica, né integrata. Si parte invece dal presupposto che vi sia una domanda di conoscenza che non è solo una domanda di formazione professionale: si tratta di una domanda di linguaggi e metodi per inquadrare il problema. Come definirlo? Forse in termini molto sintetici potremmo chiederci se le garanzie del giusto processo restano intonse dinnanzi alla diffusione di strumenti di giustizia digitale e predittiva. Oppure potremmo chiederci se quelle stesse garanzie possono essere addirittura rafforzate a fronte di una governance della giustizia digitale che sottoponga anche i nuovi strumenti a controlli, meccanismi di check and balance, di accountability. Esiste un modo per rendere responsabile una decisione presa avvalendosi di supporti tecnologici e di strumenti di automazione? Certamente per potere rispondere in modo positivo, occorre formare ed informare. Infine dovremmo chiederci cosa devono conoscere l’avvocato e il magistrato per assicurare che sia proprio a livello di professionalità individuali, prima che a livello organizzativo, che la integrazione fra intelligenza artificiale e intelligenza naturale sia virtuosa. Questo libro intende offrire conoscenze e riferimenti pratici per inquadrare questi problemi. Lo fa coniugando la visione delle scienze della organizzazione e della sociologia del diritto con l’esperienza qualificata istituzionale di chi conosce il mondo della giustizia nelle sue diverse articolazioni. A questa ratio nascendi del volume corrisponde il format, composto di due parti, una sui profili normativi e l’altra su quelli funzionali, corredate da apparati al testi che sono illustrativi di prassi, esperienze, prime forme sperimentali di applicazione della IA al mondo del diritto e della giustizia.