In una notte di Natale intorno al 1300, Amsterdam viene conquistata con l’inganno. Dopo un lungo assedio, i nemici, fedeli al Conte d’Olanda Floris V, hanno finto di partire, riuscendo a far entrare dentro le mura una nave colma di soldati: il Cavallo di Mare. A nulla vale l’eroica difesa di Gijsbreght van Aemstel, signore della città. L’angelo Raffaele gli impone di prendere la via dell’esilio, lenendo il dolore dell’addio con la profezia dalla futura grandezza di Amsterdam: il Secolo d’Oro del pubblico in sala. La sala è quella del primo teatro in pietra della Repubblica delle Province Unite, lo Schouwburg di Jacob van Campen, inaugurato proprio con la tragedia Gysbreght van Aemstel di Joost van den Vondel (1586-1679) il 3 gennaio 1638, nonostante la resistenza del concistoro calvinista della città, ostile ai rituali cattolici nella messinscena. Modelli tragici ed epici – in primis l’Eneide – vengono convocati in un’opera tutt’altro che encomiastica. Nel consesso teatrale gli abitanti di Amsterdam, città imperatrice dei mari che si avvia allo zenith della propria potenza, vengono invitati a riflettere in modo complesso e problematico su luci e ombre del passato: non solo quello lontano della contea d’Olanda medievale, ma anche quello più prossimo della Rivolta contro la Spagna e della Riforma protestante, come le stragi di religiosi cattolici che vengono attualizzate in terribili scene di martirio. La tragedia ha conosciuto una fortuna secolare, divenendo appuntamento fisso del capodanno per la popolazione di Amsterdam. Oltre alla prima traduzione italiana e a studi interpretativi, se ne offre l’edizione critica, comprensiva della versione messa a stampa nel 1729, che accoglieva la prassi teatrale dell’epoca. La tradizione spettacolare, interrotta con il cambiamento dei repertori nel 1969, è stata rinnovata dal 2012 al 2014 e nel 2016 dalla compagnia Het Toneel Speelt di Ronald Klamer: un allestimento significativo che ha dato l’avvio al nostro progetto e che qui presentiamo.
Brunetti, S., Prandoni, M. (2018). "Gysbreght van Aemstel" di Joost van den Vondel. Il crollo di Amsterdam in una tragedia del Secolo d’Oro olandese. Edizione critica, traduzione e fortuna. Bari : Edizioni di Pagina.
"Gysbreght van Aemstel" di Joost van den Vondel. Il crollo di Amsterdam in una tragedia del Secolo d’Oro olandese. Edizione critica, traduzione e fortuna
Brunetti, Simona;Prandoni, Marco
2018
Abstract
In una notte di Natale intorno al 1300, Amsterdam viene conquistata con l’inganno. Dopo un lungo assedio, i nemici, fedeli al Conte d’Olanda Floris V, hanno finto di partire, riuscendo a far entrare dentro le mura una nave colma di soldati: il Cavallo di Mare. A nulla vale l’eroica difesa di Gijsbreght van Aemstel, signore della città. L’angelo Raffaele gli impone di prendere la via dell’esilio, lenendo il dolore dell’addio con la profezia dalla futura grandezza di Amsterdam: il Secolo d’Oro del pubblico in sala. La sala è quella del primo teatro in pietra della Repubblica delle Province Unite, lo Schouwburg di Jacob van Campen, inaugurato proprio con la tragedia Gysbreght van Aemstel di Joost van den Vondel (1586-1679) il 3 gennaio 1638, nonostante la resistenza del concistoro calvinista della città, ostile ai rituali cattolici nella messinscena. Modelli tragici ed epici – in primis l’Eneide – vengono convocati in un’opera tutt’altro che encomiastica. Nel consesso teatrale gli abitanti di Amsterdam, città imperatrice dei mari che si avvia allo zenith della propria potenza, vengono invitati a riflettere in modo complesso e problematico su luci e ombre del passato: non solo quello lontano della contea d’Olanda medievale, ma anche quello più prossimo della Rivolta contro la Spagna e della Riforma protestante, come le stragi di religiosi cattolici che vengono attualizzate in terribili scene di martirio. La tragedia ha conosciuto una fortuna secolare, divenendo appuntamento fisso del capodanno per la popolazione di Amsterdam. Oltre alla prima traduzione italiana e a studi interpretativi, se ne offre l’edizione critica, comprensiva della versione messa a stampa nel 1729, che accoglieva la prassi teatrale dell’epoca. La tradizione spettacolare, interrotta con il cambiamento dei repertori nel 1969, è stata rinnovata dal 2012 al 2014 e nel 2016 dalla compagnia Het Toneel Speelt di Ronald Klamer: un allestimento significativo che ha dato l’avvio al nostro progetto e che qui presentiamo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.