Più che l’archetipo del ‘genere’ autobiografico, le Confessioni di Agostino sono un esempio straordinario di riflessione sul narrare, sul come e perché tanto la parola umana, quanto quella divina, entrino a far parte di un racconto. Per la prima volta, si mettono qui sistematicamente a confronto le categorie della narratologia (narratore, narratario, istanza narrativa spaziale e temporale, focalizzazione, metadiegesi) con le considerazioni ‘teoriche’ e la prassi narrativa delle Confessioni stesse. A cinque capitoli, scanditi dai passi dell’opera di maggior interesse metanarrativo, fanno seguito tre Appendici che privilegiano l’analisi linguistica: la prima nella forma di un commento al proemio programmatico del libro X; le altre due in quella di un ‘sondaggio’ lessicale sui temi del tempo e della conversione.
Pieri Bruna (2018). Narrare memoriter, temporaliter dicere. Racconto e metanarrazione nelle Confessioni di Agostino. Bologna : Pàtron Editore.
Narrare memoriter, temporaliter dicere. Racconto e metanarrazione nelle Confessioni di Agostino
Pieri Bruna
2018
Abstract
Più che l’archetipo del ‘genere’ autobiografico, le Confessioni di Agostino sono un esempio straordinario di riflessione sul narrare, sul come e perché tanto la parola umana, quanto quella divina, entrino a far parte di un racconto. Per la prima volta, si mettono qui sistematicamente a confronto le categorie della narratologia (narratore, narratario, istanza narrativa spaziale e temporale, focalizzazione, metadiegesi) con le considerazioni ‘teoriche’ e la prassi narrativa delle Confessioni stesse. A cinque capitoli, scanditi dai passi dell’opera di maggior interesse metanarrativo, fanno seguito tre Appendici che privilegiano l’analisi linguistica: la prima nella forma di un commento al proemio programmatico del libro X; le altre due in quella di un ‘sondaggio’ lessicale sui temi del tempo e della conversione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.