Il De Harmonia mundi fa la sua comparsa tra le letture colte dell’Europa rinascimentale nel corso del Cinquecento e da subito ne risultano evidenti la complessità e vastità di contenuti. L’intreccio di testi ermetici, dottrine astrologiche, speculazioni matematiche, citazioni pitagorizzanti, motivi neoplatonici, influenze esoteriche, unite ad una solida conoscenza dell’ortodossia ereditata dalla patristica, suscita grande interesse negli ambienti tanto religiosi quanto filosofici che proprio in quegli anni sperano di poter raggiungere quella « concordia omnium philosophorum et theologorum » auspicata da Pico.
Maria Giulia Andretta (2016). Il De Harmonia mundi di Francesco Giorgio Veneto. Spoleto : Fondazione CISAM.
Il De Harmonia mundi di Francesco Giorgio Veneto
Maria Giulia Andretta
2016
Abstract
Il De Harmonia mundi fa la sua comparsa tra le letture colte dell’Europa rinascimentale nel corso del Cinquecento e da subito ne risultano evidenti la complessità e vastità di contenuti. L’intreccio di testi ermetici, dottrine astrologiche, speculazioni matematiche, citazioni pitagorizzanti, motivi neoplatonici, influenze esoteriche, unite ad una solida conoscenza dell’ortodossia ereditata dalla patristica, suscita grande interesse negli ambienti tanto religiosi quanto filosofici che proprio in quegli anni sperano di poter raggiungere quella « concordia omnium philosophorum et theologorum » auspicata da Pico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.