La ricerca antropologica condotta da Vico ambisce a scoprire le origini della civiltà e a ripercorrere il faticoso cammino che ha dato vita ai consorzi umani, dopo una fase in cui gli uomini, a causa del peccato originale, avevano quasi del tutto smarrito la natura con cui erano stati creati da Dio, degradandosi a «bestioni». Per ricostruire la storia di un tempo «oscuro» e «favoloso», egli si affida al racconto della Bibbia, e in particolare al Genesi, impiegato per colmare il vuoto storico che intercorre tra la storia sacra, che narra cose vere, e le prime storie dei greci e dei romani, molto più tarde. Il suo intento non è solo quello dell’erudito che, consapevole di penetrare in un terreno inesplorato e arbitrariamente deformato da tante interpretazioni aberranti, aspira a riconquistare alla verità storica la preistoria dell’umanità, ma riflette anche la volontà del credente che si propone di dimostrare la «verità della religion cristiana» e del racconto biblico, messi in dubbio dal pensiero libertino. Vico ha ben chiaro che la tesi di una «sterminata antichità» ha indotto «molti nell’ateismo» perché concedere agli egiziani, o ai caldei, o ai cinesi una civiltà molto più antica e molto più evoluta di quella degli ebrei poteva significare che questi non erano affatto il popolo eletto. Ma non meno pericolosa per la verità cristiana era l’altra ipotesi opposta che considerava le storie profane una corruzione del racconto biblico. Chi aveva sostenuto la riconducibilità delle origini di ogni nazione agli ebrei voleva difendere dalla svalutazione dei libertini la loro superiorità, ma Vico si rende conto che mescolare o intrecciare in un modo come nell’altro la storia della Bibbia con quella degli altri popoli seguendo un criterio comparatistico avrebbe messo in discussione il valore unico e irripetibile delle Scritture, riducendole a una delle tante «favole» allegoriche prive del carattere ispirato e universale. Si capisce allora perché la Scienza nuova insista con decisione sull’esistenza di due sviluppi paralleli della storia umana e nei primi tempi affatto indipendenti, quella degli ebrei e quella di tutti i popoli gentili.

andrea Battistini (2018). Vico Giambattista. Milano : IPL.

Vico Giambattista

andrea Battistini
2018

Abstract

La ricerca antropologica condotta da Vico ambisce a scoprire le origini della civiltà e a ripercorrere il faticoso cammino che ha dato vita ai consorzi umani, dopo una fase in cui gli uomini, a causa del peccato originale, avevano quasi del tutto smarrito la natura con cui erano stati creati da Dio, degradandosi a «bestioni». Per ricostruire la storia di un tempo «oscuro» e «favoloso», egli si affida al racconto della Bibbia, e in particolare al Genesi, impiegato per colmare il vuoto storico che intercorre tra la storia sacra, che narra cose vere, e le prime storie dei greci e dei romani, molto più tarde. Il suo intento non è solo quello dell’erudito che, consapevole di penetrare in un terreno inesplorato e arbitrariamente deformato da tante interpretazioni aberranti, aspira a riconquistare alla verità storica la preistoria dell’umanità, ma riflette anche la volontà del credente che si propone di dimostrare la «verità della religion cristiana» e del racconto biblico, messi in dubbio dal pensiero libertino. Vico ha ben chiaro che la tesi di una «sterminata antichità» ha indotto «molti nell’ateismo» perché concedere agli egiziani, o ai caldei, o ai cinesi una civiltà molto più antica e molto più evoluta di quella degli ebrei poteva significare che questi non erano affatto il popolo eletto. Ma non meno pericolosa per la verità cristiana era l’altra ipotesi opposta che considerava le storie profane una corruzione del racconto biblico. Chi aveva sostenuto la riconducibilità delle origini di ogni nazione agli ebrei voleva difendere dalla svalutazione dei libertini la loro superiorità, ma Vico si rende conto che mescolare o intrecciare in un modo come nell’altro la storia della Bibbia con quella degli altri popoli seguendo un criterio comparatistico avrebbe messo in discussione il valore unico e irripetibile delle Scritture, riducendole a una delle tante «favole» allegoriche prive del carattere ispirato e universale. Si capisce allora perché la Scienza nuova insista con decisione sull’esistenza di due sviluppi paralleli della storia umana e nei primi tempi affatto indipendenti, quella degli ebrei e quella di tutti i popoli gentili.
2018
Dizionario biblico della letteratura italiana
1012
1018
andrea Battistini (2018). Vico Giambattista. Milano : IPL.
andrea Battistini
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