La nozione di genere si riferisce agli attributi sociali, culturali ed economici, alle implicazioni e alle opportunità associate all'essere uomini o donne. Quando parliamo di genere, invece di menzionare semplicemente le differenze tra i sessi, riconosciamo che le caratteristiche biologiche e fisiche non sono le uniche determinanti dei percorsi di vita degli esseri umani (Connell 1987, Butler 1990). Sia nella vita privata, sul posto di lavoro o nella sfera pubblica, uomini e donne incontrano aspettative diverse, che sono spesso determinate più da questioni sociali che da caratteristiche o talenti personali. Possiamo considerare il genere come la prima dimensione che caratterizza le identità umane, la prima forma di diversità, fortemente interrelata con etnia, età, salute, diversità sociali e culturali, così come e molte altre variabili che determinano il caleidoscopio dell’umanità (Hankivsky et al., 2010). Nonostante i tassi di occupazione femminile siano ancora bassi, le donne italiane continuano a studiare di più e meglio degli uomini. Come mostrano i bilanci di genere di molti atenei italiani le ragazze concludono le proprie carriere universitarie, con tassi di abbandono più bassi, voti più alti e tempi più rapidi rispetto ai ragazzi. Ciò nonostante, il gender gap sul mercato del lavoro persiste e anche le Università risentono di quegli stessi fenomeni di segregazione orizzontale e verticale che impattano sul mondo del lavoro. Le recenti indicazioni del MIUR per promuovere uguaglianza di genere nell’Università ribadiscono il ruolo che le istituzioni universitarie hanno e devono avere nella prevenzione e nel contrasto delle forme di discriminazione che impediscono piena parità di genere nella formazione alle professioni, nell’accesso alle carriere accademiche e nella ricerca universitaria. Le Università sono chiamate ad agire in linea con le politiche internazionali sull'uguaglianza di genere al fine di pianificare strategie e misure per compensare le disuguaglianze, in modo che a uomini e donne sia garantito un accesso a risorse ed esperienze in funzione delle scelte individuali e del merito, non dell’appartenenza al genere femminile o maschile.

La dimensione di genere nella ricerca, nella didattica e nell’istituzione universitaria

Elena Luppi
2018

Abstract

La nozione di genere si riferisce agli attributi sociali, culturali ed economici, alle implicazioni e alle opportunità associate all'essere uomini o donne. Quando parliamo di genere, invece di menzionare semplicemente le differenze tra i sessi, riconosciamo che le caratteristiche biologiche e fisiche non sono le uniche determinanti dei percorsi di vita degli esseri umani (Connell 1987, Butler 1990). Sia nella vita privata, sul posto di lavoro o nella sfera pubblica, uomini e donne incontrano aspettative diverse, che sono spesso determinate più da questioni sociali che da caratteristiche o talenti personali. Possiamo considerare il genere come la prima dimensione che caratterizza le identità umane, la prima forma di diversità, fortemente interrelata con etnia, età, salute, diversità sociali e culturali, così come e molte altre variabili che determinano il caleidoscopio dell’umanità (Hankivsky et al., 2010). Nonostante i tassi di occupazione femminile siano ancora bassi, le donne italiane continuano a studiare di più e meglio degli uomini. Come mostrano i bilanci di genere di molti atenei italiani le ragazze concludono le proprie carriere universitarie, con tassi di abbandono più bassi, voti più alti e tempi più rapidi rispetto ai ragazzi. Ciò nonostante, il gender gap sul mercato del lavoro persiste e anche le Università risentono di quegli stessi fenomeni di segregazione orizzontale e verticale che impattano sul mondo del lavoro. Le recenti indicazioni del MIUR per promuovere uguaglianza di genere nell’Università ribadiscono il ruolo che le istituzioni universitarie hanno e devono avere nella prevenzione e nel contrasto delle forme di discriminazione che impediscono piena parità di genere nella formazione alle professioni, nell’accesso alle carriere accademiche e nella ricerca universitaria. Le Università sono chiamate ad agire in linea con le politiche internazionali sull'uguaglianza di genere al fine di pianificare strategie e misure per compensare le disuguaglianze, in modo che a uomini e donne sia garantito un accesso a risorse ed esperienze in funzione delle scelte individuali e del merito, non dell’appartenenza al genere femminile o maschile.
2018
Diritti Cittadinanza Inclusione
107
119
Elena Luppi
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