Mutamenti ciclici che coinvolgono la marca di negazione di frase sono ben noti e vanno tradizionalmente sotto il nome di Ciclo di Jespersen. In questo contributo si discutono alcuni dati dalla storia comparata delle lingue romanze (la nascita di nuovi indefiniti prefissati con la particella di negazione nec, gli esiti del latino aliquis), che mostrano che anche i pronomi e determinanti indefiniti sono soggetti a simili fenomeni di rinnovamento ciclico. Alla base di tali cicli si riscontrano analoghe pressioni funzionali: emerge come particolarmente rilevante a questo proposito la tendenza pragmatica a sviluppare mezzi per l’espressione della negazione enfatica. Gli indefiniti, in quanto espressione di quantificazione esistenziale nella portata della negazione, si qualificano come candidati ideali per l’espressione della negazione enfatica di frase. Grazie allo studio degli indefiniti si vedrà come questa pressione pragmatica basata sull’uso risulti, nel processo di mutamento, ancora più decisiva della tendenza a mantenere per la negazione una realizzazione morfosintatticamente trasparente, tradizionalmente invocata come spiegazione per l’esistenza del Ciclo di Jespersen.

Un Ciclo di Jespersen nel sintagma nominale? Indefiniti e mutamento ciclico

Gianollo, Chiara
2018

Abstract

Mutamenti ciclici che coinvolgono la marca di negazione di frase sono ben noti e vanno tradizionalmente sotto il nome di Ciclo di Jespersen. In questo contributo si discutono alcuni dati dalla storia comparata delle lingue romanze (la nascita di nuovi indefiniti prefissati con la particella di negazione nec, gli esiti del latino aliquis), che mostrano che anche i pronomi e determinanti indefiniti sono soggetti a simili fenomeni di rinnovamento ciclico. Alla base di tali cicli si riscontrano analoghe pressioni funzionali: emerge come particolarmente rilevante a questo proposito la tendenza pragmatica a sviluppare mezzi per l’espressione della negazione enfatica. Gli indefiniti, in quanto espressione di quantificazione esistenziale nella portata della negazione, si qualificano come candidati ideali per l’espressione della negazione enfatica di frase. Grazie allo studio degli indefiniti si vedrà come questa pressione pragmatica basata sull’uso risulti, nel processo di mutamento, ancora più decisiva della tendenza a mantenere per la negazione una realizzazione morfosintatticamente trasparente, tradizionalmente invocata come spiegazione per l’esistenza del Ciclo di Jespersen.
2018
CLUB Working Papers in Linguistics
61
75
Gianollo, Chiara
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