Il movimento del 68 non ha monumenti “di pietra”, ma un intenso processo di significazione, coevo e successivo agli eventi, nei media e nelle memorie dei protagonisti, creando un ampio agglomerato di luoghi – monumento. Ripercorrendo un possibile itinerario del movimento del ’68, il principale passaggio fisico e simbolico conduce dall’università alla città. Gli atenei in questa ottica sono i luoghi della stanzialità, della presenza continua e, in definitiva, segnano la prima costruzione identitaria. A seconda delle situazioni e dei momenti, il testo propone una suddivisione per luoghi: luoghi lambiti, luoghi anticipatori (GREENSBORO, PORT HURON, BERKELEY)), luoghi contesi, luoghi bersaglio, luoghi ridefiniti, luoghi contesi in un altrove (Vietnam), luoghi utopici.
Mirco Dondi (2018). Il Sessantotto dall'Università alla Città. Per una geografia degli spazi del movimento. Milano : Unicopli.
Il Sessantotto dall'Università alla Città. Per una geografia degli spazi del movimento
Mirco Dondi
2018
Abstract
Il movimento del 68 non ha monumenti “di pietra”, ma un intenso processo di significazione, coevo e successivo agli eventi, nei media e nelle memorie dei protagonisti, creando un ampio agglomerato di luoghi – monumento. Ripercorrendo un possibile itinerario del movimento del ’68, il principale passaggio fisico e simbolico conduce dall’università alla città. Gli atenei in questa ottica sono i luoghi della stanzialità, della presenza continua e, in definitiva, segnano la prima costruzione identitaria. A seconda delle situazioni e dei momenti, il testo propone una suddivisione per luoghi: luoghi lambiti, luoghi anticipatori (GREENSBORO, PORT HURON, BERKELEY)), luoghi contesi, luoghi bersaglio, luoghi ridefiniti, luoghi contesi in un altrove (Vietnam), luoghi utopici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


