La seconda serie (stampata nel 2017) si compone come la prima (vedi Piero della Francesca Volume III A) di tre tomi: tomo I, con l’edizione critica del testo; tomo II, con l’edizione critica dei disegni; tomo III, con la riproduzione anastatica del manoscritto. La seconda pubblicazione tratta del testo in latino ed è basato principalmente sul testo codice 616 della Bibliothèque Municipale di Bordeaux. In particolare, la pubblicazione allegata è il Volume III B Tomo II Disegni. Questo volume contiene le edizioni dei disegni diplomatici e critici redatti sui testi in latino di Piero della Francesca. Il De prospectiva pingendi è il più importante e il più noto dei trattati del sommo pittore del Rinascimento italiano Piero della Francesca, autore anche del Libellus de quinque corporibus regularibus e del Trattato d’Abaco. L’opera riveste un ruolo cruciale per la storia della rappresentazione artistica e dell’illustrazione scientifica nella cultura occidentale moderna, perché contiene la prima trattazione sistematica, in tre libri, della prospettiva come strumento di costruzione sul piano bidimensionale dei corpi tridimensionali nello spazio. Il trattato ha un’altra peculiarità: è il primo testo di prospettiva interamente illustrato con disegni (oltre 130) di mano dell’artista, del quale non ci è giunto viceversa alcun altro disegno di sicura attribuzione. Hanno atteso alla presente edizione storici dell’arte, della scienza e della lingua, filologi del volgare e del latino, esperti di prospettiva e di geometria descrittiva (una équipe di 14 studiosi). L’approccio multidisciplinare ha permesso di approfondire aspetti dell’opera solo in parte già affrontati nelle edizioni precedenti (Strassburg 1899; Firenze 1942; Paris 1998). Tra le varie novità che questa Edizione Nazionale presenta rispetto alle precedenti edizioni, si segnalano, soprattutto in relazione al volume dei Disegni: la costituzione del testo critico della versione volgare e della latina (restituita ora per la prima volta) basato su tutti i testimoni disponibili (tre volgari e quattro latini); l’edizione diplomatica e la critica dei disegni, in funzione di una lettura coerente dell’apparato testuale e di quello figurativo; l’edizione critica dei disegni secondo un metodo rigorosamente filologico – sperimentato qui per la prima volta – che ha permesso di comprendere la logica costruttiva anche delle figure più complesse (come la testa umana in due diverse posizioni nel libro III) e al tempo stesso di verificare la coerenza della rappresentazione con le prescrizioni verbali dell’enunciato di ogni proposizione e del relativo svolgimento, nell’intrinseca e necessaria interdipendenza di figure e testo; la storia testuale del trattato, sia da un punto di vista formale sia dei contenuti, nel testo e nei disegni, restituita negli apparati testuali e nelle schede inerenti ai disegni, talora complessi perché complessa è la situazione testuale e iconografica; la natura tridimensionale dei disegni, in quanto costruiscono nello spazio le forme rappresentate; infatti, sia che si tratti delle prospettive del primo “modo” (nel libro I e II), sia che si tratti delle rappresentazioni “in propia forma” associate al secondo “modo” (libro III), le figure di Piero possono essere lette non solo come immagini capaci di evocare lo spazio, ma anche come una sua rappresentazione scientifica; l’edizione critica dei disegni è intesa a verificare la coerenza della rappresentazione con le prescrizioni dell’enunciato delle singole proposizioni e con il relativo svolgimento, che dà la descrizione verbale delle diverse fasi del procedimento costruttivo; - la presenza dell’osservatore – puncto O – all’interno dello spazio prospettico e la sua dimensione fisica come modulo delle grandezze rappresentate. L’intento degli editori del De prospectiva pingendi è stato quello di fornire gli strumenti per una lettura che ne metta in evidenza tutti i valori e la forza innovativa.

De prospectiva pingendi. Volume III B. Tomo II Disegni

Fallavollita, Federico
;
2017

Abstract

La seconda serie (stampata nel 2017) si compone come la prima (vedi Piero della Francesca Volume III A) di tre tomi: tomo I, con l’edizione critica del testo; tomo II, con l’edizione critica dei disegni; tomo III, con la riproduzione anastatica del manoscritto. La seconda pubblicazione tratta del testo in latino ed è basato principalmente sul testo codice 616 della Bibliothèque Municipale di Bordeaux. In particolare, la pubblicazione allegata è il Volume III B Tomo II Disegni. Questo volume contiene le edizioni dei disegni diplomatici e critici redatti sui testi in latino di Piero della Francesca. Il De prospectiva pingendi è il più importante e il più noto dei trattati del sommo pittore del Rinascimento italiano Piero della Francesca, autore anche del Libellus de quinque corporibus regularibus e del Trattato d’Abaco. L’opera riveste un ruolo cruciale per la storia della rappresentazione artistica e dell’illustrazione scientifica nella cultura occidentale moderna, perché contiene la prima trattazione sistematica, in tre libri, della prospettiva come strumento di costruzione sul piano bidimensionale dei corpi tridimensionali nello spazio. Il trattato ha un’altra peculiarità: è il primo testo di prospettiva interamente illustrato con disegni (oltre 130) di mano dell’artista, del quale non ci è giunto viceversa alcun altro disegno di sicura attribuzione. Hanno atteso alla presente edizione storici dell’arte, della scienza e della lingua, filologi del volgare e del latino, esperti di prospettiva e di geometria descrittiva (una équipe di 14 studiosi). L’approccio multidisciplinare ha permesso di approfondire aspetti dell’opera solo in parte già affrontati nelle edizioni precedenti (Strassburg 1899; Firenze 1942; Paris 1998). Tra le varie novità che questa Edizione Nazionale presenta rispetto alle precedenti edizioni, si segnalano, soprattutto in relazione al volume dei Disegni: la costituzione del testo critico della versione volgare e della latina (restituita ora per la prima volta) basato su tutti i testimoni disponibili (tre volgari e quattro latini); l’edizione diplomatica e la critica dei disegni, in funzione di una lettura coerente dell’apparato testuale e di quello figurativo; l’edizione critica dei disegni secondo un metodo rigorosamente filologico – sperimentato qui per la prima volta – che ha permesso di comprendere la logica costruttiva anche delle figure più complesse (come la testa umana in due diverse posizioni nel libro III) e al tempo stesso di verificare la coerenza della rappresentazione con le prescrizioni verbali dell’enunciato di ogni proposizione e del relativo svolgimento, nell’intrinseca e necessaria interdipendenza di figure e testo; la storia testuale del trattato, sia da un punto di vista formale sia dei contenuti, nel testo e nei disegni, restituita negli apparati testuali e nelle schede inerenti ai disegni, talora complessi perché complessa è la situazione testuale e iconografica; la natura tridimensionale dei disegni, in quanto costruiscono nello spazio le forme rappresentate; infatti, sia che si tratti delle prospettive del primo “modo” (nel libro I e II), sia che si tratti delle rappresentazioni “in propia forma” associate al secondo “modo” (libro III), le figure di Piero possono essere lette non solo come immagini capaci di evocare lo spazio, ma anche come una sua rappresentazione scientifica; l’edizione critica dei disegni è intesa a verificare la coerenza della rappresentazione con le prescrizioni dell’enunciato delle singole proposizioni e con il relativo svolgimento, che dà la descrizione verbale delle diverse fasi del procedimento costruttivo; - la presenza dell’osservatore – puncto O – all’interno dello spazio prospettico e la sua dimensione fisica come modulo delle grandezze rappresentate. L’intento degli editori del De prospectiva pingendi è stato quello di fornire gli strumenti per una lettura che ne metta in evidenza tutti i valori e la forza innovativa.
2017
240
978-88-240-2760-1
Migliari, Riccardo; Baglioni, Leonardo; Fallavollita, Federico; Fasolo, Marco; Mancini, Flavio Matteo; Romor, Jessica; Salvatore, Marta;
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/651135
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