La campagna romagnola sfrecciava veloce sul finestrino del treno mentre osservavo un bambino, circa tre anni, molto vivace, che si muoveva frenetico sulla sua portrona incurante delle richieste di stare seduto, fatte dalla mamma intenta a riavvolgere una focaccia appena offerta al figlio. Dalla borsa esce uno smartphone, acceso su una applicazione per bambini e il piccolo, in ginocchio sul tavolino, passa alla posizione seduta, prende in mano lo strumento e continua a interagire con esso trovando, finalmente, la tranquillità auspicata dalla madre. Ho molto riflettuto su questa scena a cui ho assistito, sul fatto che le attuali generazioni infantili non sono altro che bambini nati e cresciuti in un contesto invaso dalle tecnologie digitali, soprattutto nell'ambiente domestico, alle quali si rapportano con grande naturalità e facilità. Il timore che I bambini piccoli possano assuefarsi all'uso degli strumenti digitali e che possano divenire dipendenti da essi potrebbe risultare un falso problema, una variabile dipendente non tanto dallo strumento in sè, ma dal modo in cui viene usato. Intento del contributo è offrire una serie di riflessioni sulla educazione digitale nell'infaniza, in particolare nella fascia 3-6 anni, in un periodo evolutivo in cui l'azione, il corpo, il movimento, l'approccio sensomotorio sono determinanti ma, in virtù della loro trasversalità possono essere sollecitati anche attraverso l'ausilio delle tecnologie. Allo stesso tempo si vuole evidenziare una cornice educativa, l'outdoor education, capace di rispondere a tali esigenze in ragione di caratteristiche che permettono un pieno coinvolgimento dei bambini attraverso una partecipazione attiva, inglobata nell'azione esplorativa sull'ambiente, radicata nell'agire sensomotorio e basata sull'approccio per soluzione di problem, applicato a fenomeni ed eventi vissuti all'aperto. In particolare si farà riferimento all'uso dei media più semplici e inclusivi, sia per le maestre sia per I bambini, come le fotocamere e le videocamere digitali. Grazie ad essi è possibile integrare l'esplorazione reale dell'ambiente esterno con la sua documentazione iconica, fotografica o filmica, riferita a particolari eventi, anche parziali, scelti dai bambini per interesse o curiosità. Tale documentazione, a sua volta, oltre rappresentare il collegamento tra l'attività didattica in sezione e quella all'aperto, può innescare ulteriori percorsi educativi in un continuum indoor-outdoor che integra strategie didattiche tradizionali e innovative.
andrea ceciliani (2018). Outdoor Education e Media Education nella scuola dell'infanzia. Roma : Carocci.
Outdoor Education e Media Education nella scuola dell'infanzia
andrea ceciliani
2018
Abstract
La campagna romagnola sfrecciava veloce sul finestrino del treno mentre osservavo un bambino, circa tre anni, molto vivace, che si muoveva frenetico sulla sua portrona incurante delle richieste di stare seduto, fatte dalla mamma intenta a riavvolgere una focaccia appena offerta al figlio. Dalla borsa esce uno smartphone, acceso su una applicazione per bambini e il piccolo, in ginocchio sul tavolino, passa alla posizione seduta, prende in mano lo strumento e continua a interagire con esso trovando, finalmente, la tranquillità auspicata dalla madre. Ho molto riflettuto su questa scena a cui ho assistito, sul fatto che le attuali generazioni infantili non sono altro che bambini nati e cresciuti in un contesto invaso dalle tecnologie digitali, soprattutto nell'ambiente domestico, alle quali si rapportano con grande naturalità e facilità. Il timore che I bambini piccoli possano assuefarsi all'uso degli strumenti digitali e che possano divenire dipendenti da essi potrebbe risultare un falso problema, una variabile dipendente non tanto dallo strumento in sè, ma dal modo in cui viene usato. Intento del contributo è offrire una serie di riflessioni sulla educazione digitale nell'infaniza, in particolare nella fascia 3-6 anni, in un periodo evolutivo in cui l'azione, il corpo, il movimento, l'approccio sensomotorio sono determinanti ma, in virtù della loro trasversalità possono essere sollecitati anche attraverso l'ausilio delle tecnologie. Allo stesso tempo si vuole evidenziare una cornice educativa, l'outdoor education, capace di rispondere a tali esigenze in ragione di caratteristiche che permettono un pieno coinvolgimento dei bambini attraverso una partecipazione attiva, inglobata nell'azione esplorativa sull'ambiente, radicata nell'agire sensomotorio e basata sull'approccio per soluzione di problem, applicato a fenomeni ed eventi vissuti all'aperto. In particolare si farà riferimento all'uso dei media più semplici e inclusivi, sia per le maestre sia per I bambini, come le fotocamere e le videocamere digitali. Grazie ad essi è possibile integrare l'esplorazione reale dell'ambiente esterno con la sua documentazione iconica, fotografica o filmica, riferita a particolari eventi, anche parziali, scelti dai bambini per interesse o curiosità. Tale documentazione, a sua volta, oltre rappresentare il collegamento tra l'attività didattica in sezione e quella all'aperto, può innescare ulteriori percorsi educativi in un continuum indoor-outdoor che integra strategie didattiche tradizionali e innovative.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.