INTRODUZIONE-SCOPO: La sifilide è un’infezione sistemica cronica causata da Treponema pallidum subsp. pallidum. Rappresenta una delle principali infezioni batteriche a trasmissione sessuale (IST) e costituisce tuttora un rilevante problema di salute pubblica a livello mondiale. Un’accurata conoscenza dello scenario epidemiologico di tale infezione permette di comprendere meglio le dinamiche di trasmissione e di mettere in atto strategie per il controllo della sua diffusione. L’obiettivo di tale lavoro è stato quello di indagare la prevalenza di sifilide e le caratteristiche associate a tale infezione in un gruppo di soggetti afferenti ad un ambulatorio dedicato alla gestione delle IST. MATERIALI E METODI: Sono stati raccolti in maniera retrospettiva i dati riguardanti i pazienti che da gennaio 2016 a dicembre 2017 si sono recati presso l’ambulatorio IST della U.O. di Dermatologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna e che si sono sottoposti a indagini sierologiche per sifilide. L’iter seguito nella U.O. Microbiologia si basa sull’algoritmo inverso, che prevede l’esecuzione di un test di screening treponemico (CMIA, Architect), seguito, in caso di positività, da un secondo test treponemico di conferma (TPHA, Randox), da un test non-treponemico (RPR, Randox) e, in casi selezionati, da un eventuale WB (Mikrogen), per un migliore inquadramento diagnostico. Per tutti i pazienti con sierologia positiva sono stati raccolti dati riguardanti l’età, il sesso, la nazionalità e la presenza di altre IST. RISULTATI: Nel periodo di studio hanno effettuato screening sierologico per sifilide 5609 pazienti (65.8% maschi). Di questi, 692 (12.3%), di cui 613 maschi, sono risultati positivi ai test treponemici. L’età media dei pazienti positivi era di 41.8 anni, significativamente maggiore dei soggetti negativi (32.3 anni; P<0.0001). E’ stata riscontrata un’associazione significativa tra nazionalità e sesso: le femmine positive erano più spesso straniere (63.3%; in particolare provenienti dall’est Europa) mentre gli uomini positivi erano più spesso italiani (86.1%; P<0.0001). Dei 692 positivi totali, 306 (44.2%) avevano una reattività anche al test non-treponemico: questi erano più spesso maschi (47% vs 25%; P=0.0003) e significativamente più giovani rispetto a quelli con RPR negativo (40.5 vs 42.8; P=0.016). Infine, si è evidenziato come il 25.2% (161/640) dei soggetti positivi per sifilide fosse positivo per HIV e come il 17.9% (94/524) presentasse una co-infezione con clamidia e/o gonorrea. CONCLUSIONI: I dati ottenuti evidenziano un’elevata percentuale di casi con sierologia positiva per sifilide nella nostra realtà, soprattutto in particolari gruppi di pazienti. Le caratteristiche epidemiologiche rilevate (associazione con HIV, distribuzione dell’infezione per fasce di età) sono in linea con i dati europei e americani.
Foschi Claudio, G.V. (2018). SIFILIDE: UN PROBLEMA ANCORA ATTUALE.
SIFILIDE: UN PROBLEMA ANCORA ATTUALE
Foschi Claudio
;Gaspari Valeria;FAZIO, CHIARA;Roncarati Greta;D’Antuono Antonietta;Marangoni Antonella
2018
Abstract
INTRODUZIONE-SCOPO: La sifilide è un’infezione sistemica cronica causata da Treponema pallidum subsp. pallidum. Rappresenta una delle principali infezioni batteriche a trasmissione sessuale (IST) e costituisce tuttora un rilevante problema di salute pubblica a livello mondiale. Un’accurata conoscenza dello scenario epidemiologico di tale infezione permette di comprendere meglio le dinamiche di trasmissione e di mettere in atto strategie per il controllo della sua diffusione. L’obiettivo di tale lavoro è stato quello di indagare la prevalenza di sifilide e le caratteristiche associate a tale infezione in un gruppo di soggetti afferenti ad un ambulatorio dedicato alla gestione delle IST. MATERIALI E METODI: Sono stati raccolti in maniera retrospettiva i dati riguardanti i pazienti che da gennaio 2016 a dicembre 2017 si sono recati presso l’ambulatorio IST della U.O. di Dermatologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna e che si sono sottoposti a indagini sierologiche per sifilide. L’iter seguito nella U.O. Microbiologia si basa sull’algoritmo inverso, che prevede l’esecuzione di un test di screening treponemico (CMIA, Architect), seguito, in caso di positività, da un secondo test treponemico di conferma (TPHA, Randox), da un test non-treponemico (RPR, Randox) e, in casi selezionati, da un eventuale WB (Mikrogen), per un migliore inquadramento diagnostico. Per tutti i pazienti con sierologia positiva sono stati raccolti dati riguardanti l’età, il sesso, la nazionalità e la presenza di altre IST. RISULTATI: Nel periodo di studio hanno effettuato screening sierologico per sifilide 5609 pazienti (65.8% maschi). Di questi, 692 (12.3%), di cui 613 maschi, sono risultati positivi ai test treponemici. L’età media dei pazienti positivi era di 41.8 anni, significativamente maggiore dei soggetti negativi (32.3 anni; P<0.0001). E’ stata riscontrata un’associazione significativa tra nazionalità e sesso: le femmine positive erano più spesso straniere (63.3%; in particolare provenienti dall’est Europa) mentre gli uomini positivi erano più spesso italiani (86.1%; P<0.0001). Dei 692 positivi totali, 306 (44.2%) avevano una reattività anche al test non-treponemico: questi erano più spesso maschi (47% vs 25%; P=0.0003) e significativamente più giovani rispetto a quelli con RPR negativo (40.5 vs 42.8; P=0.016). Infine, si è evidenziato come il 25.2% (161/640) dei soggetti positivi per sifilide fosse positivo per HIV e come il 17.9% (94/524) presentasse una co-infezione con clamidia e/o gonorrea. CONCLUSIONI: I dati ottenuti evidenziano un’elevata percentuale di casi con sierologia positiva per sifilide nella nostra realtà, soprattutto in particolari gruppi di pazienti. Le caratteristiche epidemiologiche rilevate (associazione con HIV, distribuzione dell’infezione per fasce di età) sono in linea con i dati europei e americani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.