Introduzione. Le infezioni da Chlamydia trachomatis (CT) e Neisseria gonorrhoeae (GC) rappresentano le più comuni infezioni batteriche a trasmissione sessuale (IST) nel mondo. Al di là delle localizzazioni genitali, tali microorganismi possono ritrovarsi in sede faringea, in caso di rapporti orali non protetti. Tali infezioni sono spesso asintomatiche e, se non vengono correttamente diagnosticate, rappresentano un significativo serbatoio per la trasmissione. Obiettivo di tale lavoro è stato quello di indagare l’epidemiologia delle infezioni faringee da CT e GC in un gruppo di soggetti afferenti ad un ambulatorio dedicato alla gestione delle IST. Materiali e metodi. Sono stati raccolti retrospettivamente i dati dei pazienti che da gennaio 2016 ad agosto 2018 si sono recati presso l’ambulatorio di Malattie a Trasmissione Sessuale (U.O. Dermatologia) del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e che hanno eseguito un tampone faringeo per la ricerca degli acidi nucleici di CT e GC. Tutti i soggetti sottoposti a tale indagine riportavano rapporti orali non protetti. I campioni sono stati testati con una real-time PCR (VERSANT® CT/GC 1.0 Assay, Siemens) attualmente utilizzata nella routine diagnostica della U.O. di Microbiologia del Policlinico. Per ogni paziente sono stati raccolti i dati riguardanti l’età e il sesso. Risultati. Nel periodo di studio sono stati testati complessivamente 842 tamponi faringei, di cui l’85.6% provenienti da uomini. Globalmente, 145 campioni (17.2%) sono risultati positivi per CT e/o GC: in particolare il 2.5% è risultato positivo solo per CT, il 13.3% solo per GC e l’1.4% presentava una positività per entrambi i patogeni contemporaneamente. L’età media dei pazienti positivi è risultata significativamente inferiore rispetto ai negativi (32.9 ± 9.7 vs 34.7 ± 10.1 anni; P=0.04). Inoltre, non è stata rilevata nessuna differenza significativa nella distribuzione delle infezioni da CT e GC in base al sesso (P > 0.05). Infine, analizzando i dati di positività, si è evidenziata una prevalenza similare e senza differenze significative negli anni di studio (21% nel 2016, 12.6 nel 2017, 17.8% nel 2018, P = 0.07). Viceversa, si è registrato un notevole aumento dei campioni inviati per il test molecolare nell’ultimo anno (180 nel 2016, 213 nel 2017 e ben 449 negli 8 mesi del 2018). Conclusioni. Le infezioni faringee da CT e GC rappresentano una condizione molto frequente e spesso sottostimata. I nostri dati suggeriscono un’implementazione delle indagini molecolari per tali infezioni nella routine diagnostica.
Salvo Melissa, F.C. (2018). Epidemiologia delle infezione faringee da Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae.
Epidemiologia delle infezione faringee da Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae
Salvo Melissa
;Foschi Claudio;Gaspari Valeria;Della Bella Enzo;Roncarati Greta;D’Antuono Antonietta;Marangoni Antonella
2018
Abstract
Introduzione. Le infezioni da Chlamydia trachomatis (CT) e Neisseria gonorrhoeae (GC) rappresentano le più comuni infezioni batteriche a trasmissione sessuale (IST) nel mondo. Al di là delle localizzazioni genitali, tali microorganismi possono ritrovarsi in sede faringea, in caso di rapporti orali non protetti. Tali infezioni sono spesso asintomatiche e, se non vengono correttamente diagnosticate, rappresentano un significativo serbatoio per la trasmissione. Obiettivo di tale lavoro è stato quello di indagare l’epidemiologia delle infezioni faringee da CT e GC in un gruppo di soggetti afferenti ad un ambulatorio dedicato alla gestione delle IST. Materiali e metodi. Sono stati raccolti retrospettivamente i dati dei pazienti che da gennaio 2016 ad agosto 2018 si sono recati presso l’ambulatorio di Malattie a Trasmissione Sessuale (U.O. Dermatologia) del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e che hanno eseguito un tampone faringeo per la ricerca degli acidi nucleici di CT e GC. Tutti i soggetti sottoposti a tale indagine riportavano rapporti orali non protetti. I campioni sono stati testati con una real-time PCR (VERSANT® CT/GC 1.0 Assay, Siemens) attualmente utilizzata nella routine diagnostica della U.O. di Microbiologia del Policlinico. Per ogni paziente sono stati raccolti i dati riguardanti l’età e il sesso. Risultati. Nel periodo di studio sono stati testati complessivamente 842 tamponi faringei, di cui l’85.6% provenienti da uomini. Globalmente, 145 campioni (17.2%) sono risultati positivi per CT e/o GC: in particolare il 2.5% è risultato positivo solo per CT, il 13.3% solo per GC e l’1.4% presentava una positività per entrambi i patogeni contemporaneamente. L’età media dei pazienti positivi è risultata significativamente inferiore rispetto ai negativi (32.9 ± 9.7 vs 34.7 ± 10.1 anni; P=0.04). Inoltre, non è stata rilevata nessuna differenza significativa nella distribuzione delle infezioni da CT e GC in base al sesso (P > 0.05). Infine, analizzando i dati di positività, si è evidenziata una prevalenza similare e senza differenze significative negli anni di studio (21% nel 2016, 12.6 nel 2017, 17.8% nel 2018, P = 0.07). Viceversa, si è registrato un notevole aumento dei campioni inviati per il test molecolare nell’ultimo anno (180 nel 2016, 213 nel 2017 e ben 449 negli 8 mesi del 2018). Conclusioni. Le infezioni faringee da CT e GC rappresentano una condizione molto frequente e spesso sottostimata. I nostri dati suggeriscono un’implementazione delle indagini molecolari per tali infezioni nella routine diagnostica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.