Il capitolo Discriminazioni verso genere femminile e colore scuro della pelle: le ragioni di una scelta mirata, apre il volume co-curato dall'autrice ed esplicita le ragioni di una scelta di attenzione mirata alle discriminazioni verso il genere femminile e il colore scuro della pelle nel suo associarsi alla condizione di “straniero/a”, considerati nelle loro specificità e nel loro intreccio, in manifestazioni della contemporaneità. Queste differenze/peculiarità non sono le sole esistenti e neppure le uniche a essere oggetto di discriminazioni. Ciò non toglie che, sia sesso/genere femminile sia il colore scuro della pelle, possano essere colpiti da forme diversificate di discriminazione, rilevanti e diffuse, relative all’uno o all’altro aspetto o a entrambi insieme. Discriminazioni a volte palesi nella violenza distruttiva con cui si esternano, altre volte meno evidenti, subdole, e persino tali da non essere colte dai più, proprio perché la loro pervasività è tale da assopire la capacità di coglierle e interpretarle criticamente, rendendo assuefatti alla loro presenza quasi fosse normale, ineliminabile. In una riflessione in prospettiva interculturale e antirazzista è espressa la preferenza per il termine peculiarità rispetto a differenze poiché risulta non contaminato da significati negativi e ben si riferisce ai tratti caratterizzanti ogni individuo. Nel prosieguo dello scritto lo sguardo si concentra su fatti e climi culturali dell’oggi, per metterne in luce la dimensione di processo entro la quale si collocano in quanto fenomeni che non nascono dal nulla ma hanno una storia sia di lunga durata sia di recente evoluzione. si propone una riflessione critica su diversi episodi della contemporaneità (tratti dalle cronache o da percorsi di ricerca) ponendo attenzione alla realtà peculiare dei giovani di diverse origini straniere adottati da genitori italiani, ma non solo. Gli episodi di discriminazione sono presentati mediante i termini espliciti e sovente volgari con cui si sono verificati, non per far leva sull’impatto prodotto dal turpiloquio ma per non rinunciare a “chiamare le cose con il loro nome”, per non cedere alla tentazione di edulcorarne la gravità, potendo anche tentare di immedesimarsi nei sentimenti di chi le subisce in quanto vittima. Il contributo suggerisce, poi, spiegazioni dei rapporti tra sessismo e razzismo nella duplice opzione di sessismo quale matrice di ogni razzismo o di sessismo quale forma specifica di razzismo. Ricorda la valenza di ferita identitaria e di umiliazione che ogni esperienza di discriminazione porta con sé per chi la subisce e richiama lettrici e lettori alla necessità di acquisire consapevolezza, capacità di lettura critica e dunque di assumere una prospettiva educativamente propositiva da parte di tutti coloro che partecipano alla vita sociale e culturale contemporanea, e in modo ulteriore e specifico quando hanno responsabilità educativa.
Stefania Lorenzini (2018). Discriminazioni verso genere femminile e colore scuro della pelle: le ragioni di una scelta mirata. Una riflessione in prospettiva interculturale e antirazzista. MILANO : Franco Angeli.
Discriminazioni verso genere femminile e colore scuro della pelle: le ragioni di una scelta mirata. Una riflessione in prospettiva interculturale e antirazzista
Stefania Lorenzini
2018
Abstract
Il capitolo Discriminazioni verso genere femminile e colore scuro della pelle: le ragioni di una scelta mirata, apre il volume co-curato dall'autrice ed esplicita le ragioni di una scelta di attenzione mirata alle discriminazioni verso il genere femminile e il colore scuro della pelle nel suo associarsi alla condizione di “straniero/a”, considerati nelle loro specificità e nel loro intreccio, in manifestazioni della contemporaneità. Queste differenze/peculiarità non sono le sole esistenti e neppure le uniche a essere oggetto di discriminazioni. Ciò non toglie che, sia sesso/genere femminile sia il colore scuro della pelle, possano essere colpiti da forme diversificate di discriminazione, rilevanti e diffuse, relative all’uno o all’altro aspetto o a entrambi insieme. Discriminazioni a volte palesi nella violenza distruttiva con cui si esternano, altre volte meno evidenti, subdole, e persino tali da non essere colte dai più, proprio perché la loro pervasività è tale da assopire la capacità di coglierle e interpretarle criticamente, rendendo assuefatti alla loro presenza quasi fosse normale, ineliminabile. In una riflessione in prospettiva interculturale e antirazzista è espressa la preferenza per il termine peculiarità rispetto a differenze poiché risulta non contaminato da significati negativi e ben si riferisce ai tratti caratterizzanti ogni individuo. Nel prosieguo dello scritto lo sguardo si concentra su fatti e climi culturali dell’oggi, per metterne in luce la dimensione di processo entro la quale si collocano in quanto fenomeni che non nascono dal nulla ma hanno una storia sia di lunga durata sia di recente evoluzione. si propone una riflessione critica su diversi episodi della contemporaneità (tratti dalle cronache o da percorsi di ricerca) ponendo attenzione alla realtà peculiare dei giovani di diverse origini straniere adottati da genitori italiani, ma non solo. Gli episodi di discriminazione sono presentati mediante i termini espliciti e sovente volgari con cui si sono verificati, non per far leva sull’impatto prodotto dal turpiloquio ma per non rinunciare a “chiamare le cose con il loro nome”, per non cedere alla tentazione di edulcorarne la gravità, potendo anche tentare di immedesimarsi nei sentimenti di chi le subisce in quanto vittima. Il contributo suggerisce, poi, spiegazioni dei rapporti tra sessismo e razzismo nella duplice opzione di sessismo quale matrice di ogni razzismo o di sessismo quale forma specifica di razzismo. Ricorda la valenza di ferita identitaria e di umiliazione che ogni esperienza di discriminazione porta con sé per chi la subisce e richiama lettrici e lettori alla necessità di acquisire consapevolezza, capacità di lettura critica e dunque di assumere una prospettiva educativamente propositiva da parte di tutti coloro che partecipano alla vita sociale e culturale contemporanea, e in modo ulteriore e specifico quando hanno responsabilità educativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.