L'articolo prende in esame la ricezione della favola di Amore e Psiche in due novelle di A. Savinio: 'Angelica e la notte di maggio' e 'Amore e Psiche', che vengono collocate nel panorama più ampio delle riscritture post-romantiche del racconto apuleiano. Alla luce delle le riflessioni sviluppate da Savinio nella prosa 'Metamorfosi' vengono quindi identificati gli 'appigli' con il testo antico a partire dai quali Savinio elabora la sua peculiare riscrittura, che procede sul doppio binario della scrittura romanzesca e dell'iconografia. La riscrittura del testo apuleiano si risolve in una deformazione parodica che non ha tuttavia lo scopo di degradare il testo antico, ma piuttosto di polemizzare con l'interpretazione che ne veniva data in una prospettiva dannunziana ed estetizzante.
Lucia Pasetti (2018). Apuleio era dannunziano? La favola di «Amore e Psiche» secondo Alberto Savinio. Milano : Ledizioni.
Apuleio era dannunziano? La favola di «Amore e Psiche» secondo Alberto Savinio
Lucia Pasetti
2018
Abstract
L'articolo prende in esame la ricezione della favola di Amore e Psiche in due novelle di A. Savinio: 'Angelica e la notte di maggio' e 'Amore e Psiche', che vengono collocate nel panorama più ampio delle riscritture post-romantiche del racconto apuleiano. Alla luce delle le riflessioni sviluppate da Savinio nella prosa 'Metamorfosi' vengono quindi identificati gli 'appigli' con il testo antico a partire dai quali Savinio elabora la sua peculiare riscrittura, che procede sul doppio binario della scrittura romanzesca e dell'iconografia. La riscrittura del testo apuleiano si risolve in una deformazione parodica che non ha tuttavia lo scopo di degradare il testo antico, ma piuttosto di polemizzare con l'interpretazione che ne veniva data in una prospettiva dannunziana ed estetizzante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.