Che i bambini “non notino i colori della pelle” o che a questi non attribuiscano significati influenzati da rappresentazioni razzistizzanti è opinione assai diffusa tra gli adulti. Questa visione, che porta l’universalismo sino alle sue estreme conseguenze, ovvero alla negazione delle peculiarità che caratterizzano gli esseri umani è già stata ampiamente dichiarata inefficace, da studi e ricerche di respiro internazionale, verso il contrasto delle forme di discriminazioni etnico-razziali contro le quali questa stessa ideologia sarebbe nata – dando così luogo a un vero e proprio paradosso. Inoltre, si mette in luce come questa ideologia, frutto di un pensiero etnocentrico, possa addirittura alimentare forme di razzismo più velate – quindi meno facilmente osservabili e de-costruibili – ma non per questo meno pericolose. In questo capitolo verranno presentati alcuni stralci di conversazione, tratti da un progetto di ricerca più ampio e avente come obiettivo la rilevazione di pregiudizi e stereotipi legati al colore della pelle scuro e al genere femminile. Attraverso questa lettura non solo sarà possibile rilevare queste forme del pensiero, ma anche intuire come pregiudizi e stereotipi – lungi dall’essere censurati – possano diventare un interessante stimolo per avviare conversazioni che abbiano come obiettivo la loro stessa decostruzione.
Cardellini Margherita (2018). Della necessità di "Fare antirazzismo" con bambini/e di scuola primaria in una prospettiva pedagogica interculturale. Milano : FrancoAngeli.
Della necessità di "Fare antirazzismo" con bambini/e di scuola primaria in una prospettiva pedagogica interculturale
Cardellini Margherita
2018
Abstract
Che i bambini “non notino i colori della pelle” o che a questi non attribuiscano significati influenzati da rappresentazioni razzistizzanti è opinione assai diffusa tra gli adulti. Questa visione, che porta l’universalismo sino alle sue estreme conseguenze, ovvero alla negazione delle peculiarità che caratterizzano gli esseri umani è già stata ampiamente dichiarata inefficace, da studi e ricerche di respiro internazionale, verso il contrasto delle forme di discriminazioni etnico-razziali contro le quali questa stessa ideologia sarebbe nata – dando così luogo a un vero e proprio paradosso. Inoltre, si mette in luce come questa ideologia, frutto di un pensiero etnocentrico, possa addirittura alimentare forme di razzismo più velate – quindi meno facilmente osservabili e de-costruibili – ma non per questo meno pericolose. In questo capitolo verranno presentati alcuni stralci di conversazione, tratti da un progetto di ricerca più ampio e avente come obiettivo la rilevazione di pregiudizi e stereotipi legati al colore della pelle scuro e al genere femminile. Attraverso questa lettura non solo sarà possibile rilevare queste forme del pensiero, ma anche intuire come pregiudizi e stereotipi – lungi dall’essere censurati – possano diventare un interessante stimolo per avviare conversazioni che abbiano come obiettivo la loro stessa decostruzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.