La magistratura italiana, nei suoi caratteri fondamentali, rientra fra i corpi giudiziari ad assetto burocratico operanti in regimi politici di tipo democratico costituzionale. In altre parole, svolge funzioni analoghe a quelle delle altre magistrature dei paesi democratici ma, all’interno di questo insieme, appartiene a quelle organizzate secondi i modelli della pubblica amministrazione. Si tratta del punto d’arrivo di una traiettoria di lungo periodo, iniziata alla metà dell’Ottocento con l’unificazione del Paese e proseguita poi non senza difficoltà. In realtà, lo sviluppo delle nostre istituzioni giudiziarie ha risentito solo in parte dei mutamenti di regime politico, come quello che portò, nel 1922, all’instaurazione di un regime autoritario come quello fascista. Semmai, un ruolo più incisivo è stato svolto dalla Costituzione repubblicana e dai provvedimenti che hanno inteso attuarla. Nella seconda metà del Novecento, infatti, l’assetto giudiziario italiano si è contraddistinto per il continuo tentativo di garantire in modo sempre più pieno l’indipendenza della magistratura. Allo stesso tempo, però, ha anche mostrato crescenti difficoltà a svolgere in modo soddisfacente la sua funzione istituzionale: rendere giustizia. Si tratta di una crisi ancora in corso, nonostante non siano mancati i tentativi di porvi rimedio.
La magistratura in Italia: un profilo storico e comparato / C. Guarnieri. - STAMPA. - (2008), pp. 19-74.
La magistratura in Italia: un profilo storico e comparato
GUARNIERI CALBO CROTTA, CARLO ANTONIO
2008
Abstract
La magistratura italiana, nei suoi caratteri fondamentali, rientra fra i corpi giudiziari ad assetto burocratico operanti in regimi politici di tipo democratico costituzionale. In altre parole, svolge funzioni analoghe a quelle delle altre magistrature dei paesi democratici ma, all’interno di questo insieme, appartiene a quelle organizzate secondi i modelli della pubblica amministrazione. Si tratta del punto d’arrivo di una traiettoria di lungo periodo, iniziata alla metà dell’Ottocento con l’unificazione del Paese e proseguita poi non senza difficoltà. In realtà, lo sviluppo delle nostre istituzioni giudiziarie ha risentito solo in parte dei mutamenti di regime politico, come quello che portò, nel 1922, all’instaurazione di un regime autoritario come quello fascista. Semmai, un ruolo più incisivo è stato svolto dalla Costituzione repubblicana e dai provvedimenti che hanno inteso attuarla. Nella seconda metà del Novecento, infatti, l’assetto giudiziario italiano si è contraddistinto per il continuo tentativo di garantire in modo sempre più pieno l’indipendenza della magistratura. Allo stesso tempo, però, ha anche mostrato crescenti difficoltà a svolgere in modo soddisfacente la sua funzione istituzionale: rendere giustizia. Si tratta di una crisi ancora in corso, nonostante non siano mancati i tentativi di porvi rimedio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.