Includere attraverso il corpo-movimento-sport può divenire un tema banalizzato o irrisolto, se non si declinana un impianto educativo centrato sulla possibilità di vivere la propria corporeità in situazioni piacevoli e gratificanti. Agire, giocare, praticare lo sport attraverso la dimensione ludica, più che prestativa, non esclude i concetti di partecipazione, impegno, sforzo e responsabilità. Includere significa, per prima cosa, coinvolgere, motivare, gratificare, attraverso la semplicità applicativa, attraverso la possibilità di poter rispondere, anche a modo proprio, alle situazioni vissute. In questo senso l’inclusione diviene anche benessere, cioè sensazione di essere capace di dare il proprio contributo e, quindi, di essere partecipe, coinvolto, attivo, parte di un “tutto”, incluso appunto. La varietà di attività proponibili, da quelle ludico-motorie, al gioco-sport, fino allo sport adattato e allo sport integrato, rendono conto di un’ampia gamma di possibilità applicative adattabili sia alle diverse fasce d’età sia alle diverse persone con disabilità. Il principio inclusivo non prevede attività strutturate “ad hoc” per la persona con disabilità, sostenuta dal pietismo del “normodotato”, ma richiede la capacità di pensare a ruoli e funzioni specifiche per “ciascuno” e interdipendenti tra loro. Dai giochi più banali alle discipline sportive, il concetto di attività integrata, basata sull’interdipendenza positiva dei ruoli, deve caratterizzare lo sforzo educativo a sostegno dell’inclusione. Le attività motorie e sportive, se liberate dall’approccio efficientista legato al risultato prestativo e ricondotte al piacere del processo partecipativo, rappresentano cornici educative elettive per la valorizzazione della persona in contesti ecologici, dove il proprio agire e fare si intersecano in una continua relazione sociale con l’agire e il fare degli altri. Includere attraverso il corpo -movimento-sport significa, alla fine, ricondurre le attività alla persona, adattando tutto ciò che è necessario per esaltare quanto la persona può dare e renderla, così, protagonista del suo impegno e della sua partecipazione o, se vogliamo, renderla una "persona insieme" agli altri e non "in mezzo" agli altri.

Andrea Ceciliani (2018). Corpo, movimento e sport come cornici per l'inclusione della persona. Lecce - Brescia : Pensa MultiMedia Editore.

Corpo, movimento e sport come cornici per l'inclusione della persona

Andrea Ceciliani
2018

Abstract

Includere attraverso il corpo-movimento-sport può divenire un tema banalizzato o irrisolto, se non si declinana un impianto educativo centrato sulla possibilità di vivere la propria corporeità in situazioni piacevoli e gratificanti. Agire, giocare, praticare lo sport attraverso la dimensione ludica, più che prestativa, non esclude i concetti di partecipazione, impegno, sforzo e responsabilità. Includere significa, per prima cosa, coinvolgere, motivare, gratificare, attraverso la semplicità applicativa, attraverso la possibilità di poter rispondere, anche a modo proprio, alle situazioni vissute. In questo senso l’inclusione diviene anche benessere, cioè sensazione di essere capace di dare il proprio contributo e, quindi, di essere partecipe, coinvolto, attivo, parte di un “tutto”, incluso appunto. La varietà di attività proponibili, da quelle ludico-motorie, al gioco-sport, fino allo sport adattato e allo sport integrato, rendono conto di un’ampia gamma di possibilità applicative adattabili sia alle diverse fasce d’età sia alle diverse persone con disabilità. Il principio inclusivo non prevede attività strutturate “ad hoc” per la persona con disabilità, sostenuta dal pietismo del “normodotato”, ma richiede la capacità di pensare a ruoli e funzioni specifiche per “ciascuno” e interdipendenti tra loro. Dai giochi più banali alle discipline sportive, il concetto di attività integrata, basata sull’interdipendenza positiva dei ruoli, deve caratterizzare lo sforzo educativo a sostegno dell’inclusione. Le attività motorie e sportive, se liberate dall’approccio efficientista legato al risultato prestativo e ricondotte al piacere del processo partecipativo, rappresentano cornici educative elettive per la valorizzazione della persona in contesti ecologici, dove il proprio agire e fare si intersecano in una continua relazione sociale con l’agire e il fare degli altri. Includere attraverso il corpo -movimento-sport significa, alla fine, ricondurre le attività alla persona, adattando tutto ciò che è necessario per esaltare quanto la persona può dare e renderla, così, protagonista del suo impegno e della sua partecipazione o, se vogliamo, renderla una "persona insieme" agli altri e non "in mezzo" agli altri.
2018
Diritti Cittadinanza e Inclusione
61
72
Andrea Ceciliani (2018). Corpo, movimento e sport come cornici per l'inclusione della persona. Lecce - Brescia : Pensa MultiMedia Editore.
Andrea Ceciliani
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