Il capitolo, all'interno di un'analisi più generale e completa del rapporto tra intellettuali e politica nel corso del Ventesimo secolo, si concentra principalmente sul socialismo degli anni Venti e la scelta che si trovò a compiere a favore della partecipazione a governi democratici e a grandi organizzazioni internazionali alla nascita della Società delle Nazioni oppure ad inserirsi nella radicalizzazione della lotta politica guidata dall'esempio della rivoluzione del 1917. Come risultato di questa scissione, parte degli intellettuali socialisti si trovarono a scegliere tra il divenire "intellettuali organici" di stampo gramsciano, legati alle organizzazioni della classe lavoratrice oppure si convertirono in alti funzionari e dirigenti politici al servizio di nuovi Stati e di organizzazioni transnazionali emersi dalla guerra, ai quali il socialismo europeo tentò di conferire grande impulso riformatore. Il saggio si sofferma soprattutto sul secondo gruppo e sul "compromesso" da essi scelto tra ideali socialisti e ragione di stato e tra internazionalismo di classe e nuovo internazionalismo e pacifismo tra nazioni. Il saggio riprende la storiografia esistente sul primo dopoguerra e si sofferma sulla evoluzione, sulle contraddizioni e sui dissensi interni che il socialismo europeo occidentale visse nel decennio postbellico, dalla Rivoluzione russa alla crisi eweimariana.
Dogliani, P. (2018). Internacionalismo, transnacionalismo? El dificil compromiso de los intelectuales socialistas europeos al final de la Gran Guerra. Madrid : Ediciones Akal.
Internacionalismo, transnacionalismo? El dificil compromiso de los intelectuales socialistas europeos al final de la Gran Guerra
Dogliani, P.
2018
Abstract
Il capitolo, all'interno di un'analisi più generale e completa del rapporto tra intellettuali e politica nel corso del Ventesimo secolo, si concentra principalmente sul socialismo degli anni Venti e la scelta che si trovò a compiere a favore della partecipazione a governi democratici e a grandi organizzazioni internazionali alla nascita della Società delle Nazioni oppure ad inserirsi nella radicalizzazione della lotta politica guidata dall'esempio della rivoluzione del 1917. Come risultato di questa scissione, parte degli intellettuali socialisti si trovarono a scegliere tra il divenire "intellettuali organici" di stampo gramsciano, legati alle organizzazioni della classe lavoratrice oppure si convertirono in alti funzionari e dirigenti politici al servizio di nuovi Stati e di organizzazioni transnazionali emersi dalla guerra, ai quali il socialismo europeo tentò di conferire grande impulso riformatore. Il saggio si sofferma soprattutto sul secondo gruppo e sul "compromesso" da essi scelto tra ideali socialisti e ragione di stato e tra internazionalismo di classe e nuovo internazionalismo e pacifismo tra nazioni. Il saggio riprende la storiografia esistente sul primo dopoguerra e si sofferma sulla evoluzione, sulle contraddizioni e sui dissensi interni che il socialismo europeo occidentale visse nel decennio postbellico, dalla Rivoluzione russa alla crisi eweimariana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


