Analisi dei documenti iscritti rinvenuti negli scavi stratigrafici dell'insula IX di Pompei fra gli anni 1999-2004. Il materiale è composto di 2 frammenti lapidei iscritti e di alcune iscrizioni dipinte su instrumentum domesticum. I due frammenti lapidei conservano poche lettere pertinenti a iscrizioni incise su due lastre marmoree ritrovate in giacitura secondaria e dunque difficilmente riconducibili con precisione a uno degli ambienti della ricca domus. Nonosatnte l'incertezza del contesto originario e l'apparente scarsa significatività, essi possono interpretarsi come testimonianza di una certa consuetudine a scrittura e lettura caratteristica delle cassi medio-alte. Per quanto riguarda i tituli picti, essi ammontano a cinque esemplari, dei quali quattro sono dipinti su anfore e uno su un frammento di brocca od olletta in ceramica comune. Particolarmente significativi sono: un collo di Dressel 1C sul quale si conserva un’iscrizione dipinta in rubrum con datazione consolare del 53 a.C. e indicazione del non altrimenti noto mercator o produttore del vino Cn. Terentius Cn. f. Oufentina (tribu) Rufus; un frammento di probabile Dressel 2-4 menzionante una Gavia Se[---], da identificare plausibilmente con la Gavia Severa già documentate su un’anfora e due urcei rinvenuti nella Casa di Trittolemo, sempre a Pompei. Quanto all’iscrizione sulla brocca/olletta, essa riporta al genitivo il rarissimo cognomen Stallianus, altresì documentato unicamente a Pompei su una fistula e su una laminetta plumbea in riferimento verosimilmente al medesimo personaggio, che forse svolgeva la professione di plumbarius.
RIGATO D., M.M. (2018). Il materiale iscritto. Bologna : Ante Quem.
Il materiale iscritto
RIGATO D.;MONGARDI M.
2018
Abstract
Analisi dei documenti iscritti rinvenuti negli scavi stratigrafici dell'insula IX di Pompei fra gli anni 1999-2004. Il materiale è composto di 2 frammenti lapidei iscritti e di alcune iscrizioni dipinte su instrumentum domesticum. I due frammenti lapidei conservano poche lettere pertinenti a iscrizioni incise su due lastre marmoree ritrovate in giacitura secondaria e dunque difficilmente riconducibili con precisione a uno degli ambienti della ricca domus. Nonosatnte l'incertezza del contesto originario e l'apparente scarsa significatività, essi possono interpretarsi come testimonianza di una certa consuetudine a scrittura e lettura caratteristica delle cassi medio-alte. Per quanto riguarda i tituli picti, essi ammontano a cinque esemplari, dei quali quattro sono dipinti su anfore e uno su un frammento di brocca od olletta in ceramica comune. Particolarmente significativi sono: un collo di Dressel 1C sul quale si conserva un’iscrizione dipinta in rubrum con datazione consolare del 53 a.C. e indicazione del non altrimenti noto mercator o produttore del vino Cn. Terentius Cn. f. Oufentina (tribu) Rufus; un frammento di probabile Dressel 2-4 menzionante una Gavia Se[---], da identificare plausibilmente con la Gavia Severa già documentate su un’anfora e due urcei rinvenuti nella Casa di Trittolemo, sempre a Pompei. Quanto all’iscrizione sulla brocca/olletta, essa riporta al genitivo il rarissimo cognomen Stallianus, altresì documentato unicamente a Pompei su una fistula e su una laminetta plumbea in riferimento verosimilmente al medesimo personaggio, che forse svolgeva la professione di plumbarius.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.