Il governo di Luigi Carlo Farini fu l'ultimo atto della carriera del politico romagnolo, stroncata dal collasso mentale che lo colpì nei primi mesi del 1863. Per la sua breve durata è stato poco considerato dalla storiografia, ma la sua imprtanza deriva dalla complicata eredità politica che dovette affrontare, nel campo interno come in quello internazionale, lasciata dalle vicende di Aspromonte, quando Garibaldi era stato ferito, e che avevano travolto il dicastero di Urbano Rattazzi. Accanto ad elementi di continuità, come la lotta al cosiddetto ' brigantaggio ' nel Sud, quello di Farini infatti si distinse nettamente dal precedente governo per l'avvio di una decisa politica di riaccreditamento dell'Italia presso le cancellerie europee, e in particolare Parigi, indispensabile per rafforzare le istituzioni unitarie. Il dicastero vide presto emergere la figura di Marco Minghetti, amico di Farini e ministro alle Finanze, che si mosse abilmente fino a diventare il naturale erede dello statista romagnolo allorché si trattò di sostituirlo. La Convenzione di settembre e i risultati della commissione d'inchiesta sul brigantaggio sarebbero stati i frutti principali di quel processo, iniziato nel dicembre 1862 con il governo di Farini.
Alberto Malfitano (2018). Il governo di Luigi Carlo Farini. Ravenna : Longo editore.
Il governo di Luigi Carlo Farini
Alberto Malfitano
2018
Abstract
Il governo di Luigi Carlo Farini fu l'ultimo atto della carriera del politico romagnolo, stroncata dal collasso mentale che lo colpì nei primi mesi del 1863. Per la sua breve durata è stato poco considerato dalla storiografia, ma la sua imprtanza deriva dalla complicata eredità politica che dovette affrontare, nel campo interno come in quello internazionale, lasciata dalle vicende di Aspromonte, quando Garibaldi era stato ferito, e che avevano travolto il dicastero di Urbano Rattazzi. Accanto ad elementi di continuità, come la lotta al cosiddetto ' brigantaggio ' nel Sud, quello di Farini infatti si distinse nettamente dal precedente governo per l'avvio di una decisa politica di riaccreditamento dell'Italia presso le cancellerie europee, e in particolare Parigi, indispensabile per rafforzare le istituzioni unitarie. Il dicastero vide presto emergere la figura di Marco Minghetti, amico di Farini e ministro alle Finanze, che si mosse abilmente fino a diventare il naturale erede dello statista romagnolo allorché si trattò di sostituirlo. La Convenzione di settembre e i risultati della commissione d'inchiesta sul brigantaggio sarebbero stati i frutti principali di quel processo, iniziato nel dicembre 1862 con il governo di Farini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.