La magnificenza, che il letterato bolognese Sabadino degli Arienti fa consistere in «cose sumptuose, grande et sublime», è riconosciuta come virtù principesca per eccellenza nel periodo preso in esame dal volume. Fortemente connessa con le pratiche di autolegittimazione del potere, essa orienta i comportamenti pubblici e il mecenatismo aristocratico. I saggi che compongono il libro fanno luce su alcune committenze esemplari, che vedono impegnati artisti quali Ercole de’ Roberti, Nicolò dell’Abate e i Carracci da un lato; figure di patroni come gli Estensi Ercole I e Francesco I e il cardinale bolognese Giovanni Poggi dall’altro. Che si tratti della prima decorazione moderna che illustra un mito classico sul finire del Quattrocento, o dell’allestimento di un raro apparato decorativo a cornice dei funerali solenni dei duchi di Modena, i temi sono affrontati mirando a fare emergere la complessità del rapporto della classe dirigente con le arti. L’attenzione alle questioni stilistiche si associa allo studio delle fonti, dei documenti d’archivio, delle testimonianze letterarie, il cui intreccio rivela gli orientamenti del gusto, gli atteggiamenti mentali e offre indizi per afferrare il significato profondo delle opere.
S. Cavicchioli (2008). Nei secoli della magnificenza. Committenti e decorazione d'interni in Emilia nel Cinque e Seicento. BOLOGNA : Minerva Edizioni.
Nei secoli della magnificenza. Committenti e decorazione d'interni in Emilia nel Cinque e Seicento
CAVICCHIOLI, SONIA
2008
Abstract
La magnificenza, che il letterato bolognese Sabadino degli Arienti fa consistere in «cose sumptuose, grande et sublime», è riconosciuta come virtù principesca per eccellenza nel periodo preso in esame dal volume. Fortemente connessa con le pratiche di autolegittimazione del potere, essa orienta i comportamenti pubblici e il mecenatismo aristocratico. I saggi che compongono il libro fanno luce su alcune committenze esemplari, che vedono impegnati artisti quali Ercole de’ Roberti, Nicolò dell’Abate e i Carracci da un lato; figure di patroni come gli Estensi Ercole I e Francesco I e il cardinale bolognese Giovanni Poggi dall’altro. Che si tratti della prima decorazione moderna che illustra un mito classico sul finire del Quattrocento, o dell’allestimento di un raro apparato decorativo a cornice dei funerali solenni dei duchi di Modena, i temi sono affrontati mirando a fare emergere la complessità del rapporto della classe dirigente con le arti. L’attenzione alle questioni stilistiche si associa allo studio delle fonti, dei documenti d’archivio, delle testimonianze letterarie, il cui intreccio rivela gli orientamenti del gusto, gli atteggiamenti mentali e offre indizi per afferrare il significato profondo delle opere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.