Il contributo prende spunto dal dibattito condotto dalla critica cinematografica marxista in Italia in merito al rapporto tra autonomia estetica e ricezione popolare. Dunque ripercorre il pensiero di Gramsci sul cinema, seguendo i suoi scritti e contestualizzandoli nella loro epoca, sottolineando come l'iniziale giudizio negativo si trasformi nel riconoscimento chiaro del carattere popolare del cinematografo. In particolare, il concetto di utopia in Gramsci sembra poter contribuire in maniera fondamentale alla rappresentazione materialistica nelle forme estetiche, se si distingue dialetticamente l'utopia dell'intellettuale dall'utopia del senso comune. Quest'ultima è in grado di fornire una rappresentazione alternativa a quella stereotipica del cinema "sociale" contemporaneo, poiché riconnette le questioni del tipo, nel senso lukacsiano, con quelle della totalità come rappresentazione dell'individuo e della storia. Prendendo come esempio negativo il film "Il capitale umano" di Paolo Virzì, si dimostra come nel cinema di Laurent Cantet la prospettiva della totalità funzioni anche in chiave moderna, quando l'intellettuale si mostra consapevole delle forme attuali della produzione capitalistica e dei rapporti sociali (specialmente nell'impatto che la struttura economica ha sulla famiglia), e proprio per questo produca una rappresentazione anti-utopica, o distopica, dei rapporti di classe.
Gallerani, G.M. (2018). L’utopia tradita e la critica cinematografica gramsciana. Un’analisi comparata di Laurent Cantet e Paolo Virzì. Giulianova (TE) : Galaad Edizioni.
L’utopia tradita e la critica cinematografica gramsciana. Un’analisi comparata di Laurent Cantet e Paolo Virzì
Gallerani, Guido Mattia
2018
Abstract
Il contributo prende spunto dal dibattito condotto dalla critica cinematografica marxista in Italia in merito al rapporto tra autonomia estetica e ricezione popolare. Dunque ripercorre il pensiero di Gramsci sul cinema, seguendo i suoi scritti e contestualizzandoli nella loro epoca, sottolineando come l'iniziale giudizio negativo si trasformi nel riconoscimento chiaro del carattere popolare del cinematografo. In particolare, il concetto di utopia in Gramsci sembra poter contribuire in maniera fondamentale alla rappresentazione materialistica nelle forme estetiche, se si distingue dialetticamente l'utopia dell'intellettuale dall'utopia del senso comune. Quest'ultima è in grado di fornire una rappresentazione alternativa a quella stereotipica del cinema "sociale" contemporaneo, poiché riconnette le questioni del tipo, nel senso lukacsiano, con quelle della totalità come rappresentazione dell'individuo e della storia. Prendendo come esempio negativo il film "Il capitale umano" di Paolo Virzì, si dimostra come nel cinema di Laurent Cantet la prospettiva della totalità funzioni anche in chiave moderna, quando l'intellettuale si mostra consapevole delle forme attuali della produzione capitalistica e dei rapporti sociali (specialmente nell'impatto che la struttura economica ha sulla famiglia), e proprio per questo produca una rappresentazione anti-utopica, o distopica, dei rapporti di classe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.