Il lavoro si propone l’obiettivo di ricostruire i principi dell’amministrazione europea con particolare riferimento alle libertà economiche; a tal fine si sono analizzati quegli organi o organismi che, sia pure rapportandosi in modo differente con le istituzioni pubbliche degli Stati membri, impongono oggi modalità specifiche di attuazione delle norme comunitarie. La verifica di un diritto amministrativo di cui si avvale una comunità diversa dallo stato di diritto è elemento che, ad avviso di chi scrive, dev’essere ormai dato per acquisito ma non si può non tener conto come esso tenda ad ampliarsi via via che l’Unione assorbe principi di democrazia propria degli Stati membri che ad essa danno legittimazione. Nel primo capitolo viene a tratteggiarsi il passaggio tra un’amministrazione diretta ed un’amministrazione indiretta, con conseguente emersione del fenomeno della comitologia nonché delle agenzie e delle reti, quali moduli d’intervento che, sia pure nella loro diversità, rispondono alle esigenze di coordinare un’azione amministrativa a livello comunitario. Nel testo, quindi, si è pervenuti a delineare quei moduli organizzativi e funzionali che vanno dai comitati, alle agenzie, alle reti e che danno luogo, in taluni settori, all’esercizio congiunto di funzioni amministrative ovvero alla coamministrazione o alla regolamentazione parallela. Nel capitolo secondo, fatte le debite premesse sull’evoluzione del principio di concorrenza, quale cornice giuridica amministrativa delle libertà economiche, viene esaminato il diritto antitrust e il rapporto tra le autorità antitrust nazionali e il livello comunitario; vengono altresì delineate le concentrazioni e i cartelli nonché gli aiuti di Stato, sempre nell’ottica dei tipi d’interventi amministrativi ricadenti su ciascuno di essi. Il capitolo si chiude con i SIEG e il dilemma della regolamentazione nel settore della domanda pubblica, cercando, anche per questi due settori, di mettere in luce i procedimenti amministrativi di origine comunitaria, applicabili nei Paesi membri. Nel capitolo terzo, sono invece prese in esame le libertà di circolazione di persone: lavoratori autonomi e lavoratori subordinati, con particolare riferimento della libertà di circolazione dei lavoratori e dei prestatori di servizi sui quali la giurisprudenza più recente, è intervenuta con un’opera di omogenizzazione: si pensi all’emblematica vicenda degli abocado spagnoli e al ruolo del Consiglio dell’Ordine ad esempio italiano. Nel capitolo quarto, si affronta il tema della libertà di circolazione dei beni e delle merci, con un’analisi specifica sull’unione doganale quale esempio di amministrazione centralizzata. Nelle conclusioni si sottolinea come l’amministrazione europea non si presenta in modo lineare in quanto, secondo la tesi sostenuta nel testo, maggiore è l’uniformità legislativa maggiore è la tendenziale uniformità amministrativa. Le agenzie europee e l’organizzazione di reti sono sintomi dell’emergere di un’amministrazione parallela o contestuale rispetto agli Stati; amministrazione che smentisce l’idea, ormai superata, che «…l’Unione fa le leggi e gli Stati membri le applicano», quant’anche dalla ricerca si perviene all’asserzione che la fase amministrativa sia, oggi, ancora a geometrie variabili a seconda delle libertà di cui si parli. Non va inoltre sottovalutato il merito dell’elaborazione della Corte di Giustizia che concorre a delineare un diritto amministrativo europeo il quale contiene in sé principi e garanzie a protezione dei diritti fondamentali di cui sono portatori i cittadini; in tal modo si vengono a riconoscere agli interessati le garanzie procedimentali riconducibili al diritto di difesa che discende dal principio di legalità quale principio generale del diritto comunitario, avverso interventi pubblici arbitrari e sproporzionali.
GIOVANNA MARCHIANO' (2018). REGOLAMENTAZIONE AMMINISTRATIVA DELLE LIBERTA' ECONOMICHE NEL MERCATO COMUNE. TORINO : G. GIAPPICHELLI.
REGOLAMENTAZIONE AMMINISTRATIVA DELLE LIBERTA' ECONOMICHE NEL MERCATO COMUNE
GIOVANNA MARCHIANO'
2018
Abstract
Il lavoro si propone l’obiettivo di ricostruire i principi dell’amministrazione europea con particolare riferimento alle libertà economiche; a tal fine si sono analizzati quegli organi o organismi che, sia pure rapportandosi in modo differente con le istituzioni pubbliche degli Stati membri, impongono oggi modalità specifiche di attuazione delle norme comunitarie. La verifica di un diritto amministrativo di cui si avvale una comunità diversa dallo stato di diritto è elemento che, ad avviso di chi scrive, dev’essere ormai dato per acquisito ma non si può non tener conto come esso tenda ad ampliarsi via via che l’Unione assorbe principi di democrazia propria degli Stati membri che ad essa danno legittimazione. Nel primo capitolo viene a tratteggiarsi il passaggio tra un’amministrazione diretta ed un’amministrazione indiretta, con conseguente emersione del fenomeno della comitologia nonché delle agenzie e delle reti, quali moduli d’intervento che, sia pure nella loro diversità, rispondono alle esigenze di coordinare un’azione amministrativa a livello comunitario. Nel testo, quindi, si è pervenuti a delineare quei moduli organizzativi e funzionali che vanno dai comitati, alle agenzie, alle reti e che danno luogo, in taluni settori, all’esercizio congiunto di funzioni amministrative ovvero alla coamministrazione o alla regolamentazione parallela. Nel capitolo secondo, fatte le debite premesse sull’evoluzione del principio di concorrenza, quale cornice giuridica amministrativa delle libertà economiche, viene esaminato il diritto antitrust e il rapporto tra le autorità antitrust nazionali e il livello comunitario; vengono altresì delineate le concentrazioni e i cartelli nonché gli aiuti di Stato, sempre nell’ottica dei tipi d’interventi amministrativi ricadenti su ciascuno di essi. Il capitolo si chiude con i SIEG e il dilemma della regolamentazione nel settore della domanda pubblica, cercando, anche per questi due settori, di mettere in luce i procedimenti amministrativi di origine comunitaria, applicabili nei Paesi membri. Nel capitolo terzo, sono invece prese in esame le libertà di circolazione di persone: lavoratori autonomi e lavoratori subordinati, con particolare riferimento della libertà di circolazione dei lavoratori e dei prestatori di servizi sui quali la giurisprudenza più recente, è intervenuta con un’opera di omogenizzazione: si pensi all’emblematica vicenda degli abocado spagnoli e al ruolo del Consiglio dell’Ordine ad esempio italiano. Nel capitolo quarto, si affronta il tema della libertà di circolazione dei beni e delle merci, con un’analisi specifica sull’unione doganale quale esempio di amministrazione centralizzata. Nelle conclusioni si sottolinea come l’amministrazione europea non si presenta in modo lineare in quanto, secondo la tesi sostenuta nel testo, maggiore è l’uniformità legislativa maggiore è la tendenziale uniformità amministrativa. Le agenzie europee e l’organizzazione di reti sono sintomi dell’emergere di un’amministrazione parallela o contestuale rispetto agli Stati; amministrazione che smentisce l’idea, ormai superata, che «…l’Unione fa le leggi e gli Stati membri le applicano», quant’anche dalla ricerca si perviene all’asserzione che la fase amministrativa sia, oggi, ancora a geometrie variabili a seconda delle libertà di cui si parli. Non va inoltre sottovalutato il merito dell’elaborazione della Corte di Giustizia che concorre a delineare un diritto amministrativo europeo il quale contiene in sé principi e garanzie a protezione dei diritti fondamentali di cui sono portatori i cittadini; in tal modo si vengono a riconoscere agli interessati le garanzie procedimentali riconducibili al diritto di difesa che discende dal principio di legalità quale principio generale del diritto comunitario, avverso interventi pubblici arbitrari e sproporzionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.