Nata a Zurigo nel 1912, e arrivata in Italia nel 1945 a poco più di trent’anni, la pedagogista Margherita Zoebeli fu una delle principali protagoniste della storia del servizio sociale nel secondo dopoguerra. In pochi mesi, sotto la sua direzione, fu eretto il Centro sociale italo-svizzero di Rimini, poi rinominato Centro educativo italo-svizzero (CEIS), costituito da un “villaggio” di 13 padiglioni di legno che comprendevano: l’asilo per i bimbi, un piccolo orfanotrofio, la biblioteca e i laboratori di cucito, calzoleria e falegnameria aperti alla cittadinanza. Qui, nel 1947 e nel 1948, con la collaborazione finanziaria del Dono svizzero, si tennero due importanti convegni internazionali SEPEG (Semaines internationales d’études pour l’enface victime de la guerre), dedicati alle condizione di quelle che erano le creature più esposte alle conseguenze belliche: i bambini. A partire da questi convegni, e con attenzione alle reti transnazionali dell'intervento sociale, l'articolo ripercorre lo studio dei problemi dell’infanzia vittima della guerra lungo il periodo 1945-1951.
Carlo De Maria (2015). Margherita Zoebeli e il lavoro per l’infanzia vittima della guerra. Roma : Viella.
Margherita Zoebeli e il lavoro per l’infanzia vittima della guerra
Carlo De Maria
2015
Abstract
Nata a Zurigo nel 1912, e arrivata in Italia nel 1945 a poco più di trent’anni, la pedagogista Margherita Zoebeli fu una delle principali protagoniste della storia del servizio sociale nel secondo dopoguerra. In pochi mesi, sotto la sua direzione, fu eretto il Centro sociale italo-svizzero di Rimini, poi rinominato Centro educativo italo-svizzero (CEIS), costituito da un “villaggio” di 13 padiglioni di legno che comprendevano: l’asilo per i bimbi, un piccolo orfanotrofio, la biblioteca e i laboratori di cucito, calzoleria e falegnameria aperti alla cittadinanza. Qui, nel 1947 e nel 1948, con la collaborazione finanziaria del Dono svizzero, si tennero due importanti convegni internazionali SEPEG (Semaines internationales d’études pour l’enface victime de la guerre), dedicati alle condizione di quelle che erano le creature più esposte alle conseguenze belliche: i bambini. A partire da questi convegni, e con attenzione alle reti transnazionali dell'intervento sociale, l'articolo ripercorre lo studio dei problemi dell’infanzia vittima della guerra lungo il periodo 1945-1951.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.