La forte spinta di rinnovamento stilistico e ideologico che caratterizza il panorama artistico del primo Settecento italiano ed europeo è molto evidente in campo teatrale, e in particolare nel melodramma, interessato da un articolato ed eterogeneo processo di trasformazione in tutte le sue componenti. L’opera romana di Filippo Juvarra (1678-1736) fu determinante in questo contesto di rigenerazione del gusto teatrale e operistico: attivo come architetto e scenografo tra il 1709 e il 1714 nel Teatro Ottoboni alla Cancelleria, nel teatrino di Maria Casimira di Polonia a Palazzo Zuccari e nel Teatro Capranica, il messinese allestì undici drammi musicali di cui resta un’ampia mole di materiali (libretti a stampa, partiture e documenti manoscritti), oltre ai disegni e “pensieri” abbozzati da Juvarra per le mutazioni sceniche. La messa in relazione delle testimonianze visive che l’attività teatrale di Juvarra ci ha tramandato (disegni, “pensieri” e incisioni), con i testi dei drammi per musica di Pietro Ottoboni, Pietro Antonio Bernardoni, Carlo Sigismondo Capece e Antonio Salvi per i quali furono concepite, consentono di effettuare una “lettura” davvero contestualizzata di questi lavori. Comprendere e apprezzare le pur circoscritte operazioni artistiche juvarriane a Roma nel primo quarto del Settecento permette di gettar luce su un’intera epoca della cultura europea, letta attraverso la lente di uno dei generi artistici, il teatro d’opera, più apprezzati e diffusi.
Nicola Badolato (2018). Filippo Juvarra e il rinnovamento del gusto teatrale e operistico a Roma nel primo Settecento. Firenze : Leo S. Olschki.
Filippo Juvarra e il rinnovamento del gusto teatrale e operistico a Roma nel primo Settecento
Nicola Badolato
2018
Abstract
La forte spinta di rinnovamento stilistico e ideologico che caratterizza il panorama artistico del primo Settecento italiano ed europeo è molto evidente in campo teatrale, e in particolare nel melodramma, interessato da un articolato ed eterogeneo processo di trasformazione in tutte le sue componenti. L’opera romana di Filippo Juvarra (1678-1736) fu determinante in questo contesto di rigenerazione del gusto teatrale e operistico: attivo come architetto e scenografo tra il 1709 e il 1714 nel Teatro Ottoboni alla Cancelleria, nel teatrino di Maria Casimira di Polonia a Palazzo Zuccari e nel Teatro Capranica, il messinese allestì undici drammi musicali di cui resta un’ampia mole di materiali (libretti a stampa, partiture e documenti manoscritti), oltre ai disegni e “pensieri” abbozzati da Juvarra per le mutazioni sceniche. La messa in relazione delle testimonianze visive che l’attività teatrale di Juvarra ci ha tramandato (disegni, “pensieri” e incisioni), con i testi dei drammi per musica di Pietro Ottoboni, Pietro Antonio Bernardoni, Carlo Sigismondo Capece e Antonio Salvi per i quali furono concepite, consentono di effettuare una “lettura” davvero contestualizzata di questi lavori. Comprendere e apprezzare le pur circoscritte operazioni artistiche juvarriane a Roma nel primo quarto del Settecento permette di gettar luce su un’intera epoca della cultura europea, letta attraverso la lente di uno dei generi artistici, il teatro d’opera, più apprezzati e diffusi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.