Lo studio rappresenta una preliminare ricognizione delle ragioni esistenziali, filosofico-psicoanalitiche e letterarie che stanno alla base del particolare rapporto intrattenuto da Andrea Zanzotto con il "nido" paesaggistico di Pieve di Soligo. Di questa "ossessione tematica" per la "Heimat", per il "paese natale", lo studio indaga l'evolversi e l'approfondirsi nel corso dell'esperienza poetica zanzottiana (1951-2009), in relazione al trasformarsi del paesaggio "reale" nel tempo, fino alla dissoluzione dell'ecosistema perpetrata dall'inquinamento e dalla cementificazione. L'evoluzione del linguaggio lirico zanzottiano, che va di opera in opera contaminandosi con lessici attinti ai più diversi sistemi semiotici (dall'arte figurativa al dialetto, dalla filosofia alla biologia, dall'astronomia alla geologia), pare proprio rappresentare "in re" questo progressivo trasformarsi del "paesaggio" in entità sempre meno concettualizzabile, in "testo geografico" sempre meno comprensibile e "citabile". Per la prima volta nell'ambito degli studi zanzottiani, nel saggio si costruisce una mappatura completa del paesaggio Alto Trevigiano descritto da Andrea Zanzotto nelle poesie e nelle prose, opportunamente diviso per aree (montagna, colline, pianura, laghi e fiumi, altopiano del Montello). Tutti i toponimi presenti nell'opera di Zanzotto vengono elencati e rapportati al valore metaforico conferitovi dal poeta di Pieve di Soligo. Completa il saggio un'appendice fotografica e una mappa geografica del paesaggio lirico zanzottiano. La ricerca avviata con questo saggio viene ripresa e approfondita, in una prospettiva "geo-letteraria", nello studio: F. Carbognin, «Scorci di Lorna» nei versi di Zanzotto, in "Andrea Zanzotto, la natura, l’idioma", a cura di F. Carbognin, Treviso, Canova, 2018, 480 pp. [ISBN 978-88-8409-300-4].
Carbognin, F. (2018). «LUOGO PRESO IN PAROLA». Sul paesaggio lirico di ANDREA ZANZOTTO. Firenze : Firenze University Press [10.36253/978-88-6453-629-3].
«LUOGO PRESO IN PAROLA». Sul paesaggio lirico di ANDREA ZANZOTTO
Carbognin Francesco
2018
Abstract
Lo studio rappresenta una preliminare ricognizione delle ragioni esistenziali, filosofico-psicoanalitiche e letterarie che stanno alla base del particolare rapporto intrattenuto da Andrea Zanzotto con il "nido" paesaggistico di Pieve di Soligo. Di questa "ossessione tematica" per la "Heimat", per il "paese natale", lo studio indaga l'evolversi e l'approfondirsi nel corso dell'esperienza poetica zanzottiana (1951-2009), in relazione al trasformarsi del paesaggio "reale" nel tempo, fino alla dissoluzione dell'ecosistema perpetrata dall'inquinamento e dalla cementificazione. L'evoluzione del linguaggio lirico zanzottiano, che va di opera in opera contaminandosi con lessici attinti ai più diversi sistemi semiotici (dall'arte figurativa al dialetto, dalla filosofia alla biologia, dall'astronomia alla geologia), pare proprio rappresentare "in re" questo progressivo trasformarsi del "paesaggio" in entità sempre meno concettualizzabile, in "testo geografico" sempre meno comprensibile e "citabile". Per la prima volta nell'ambito degli studi zanzottiani, nel saggio si costruisce una mappatura completa del paesaggio Alto Trevigiano descritto da Andrea Zanzotto nelle poesie e nelle prose, opportunamente diviso per aree (montagna, colline, pianura, laghi e fiumi, altopiano del Montello). Tutti i toponimi presenti nell'opera di Zanzotto vengono elencati e rapportati al valore metaforico conferitovi dal poeta di Pieve di Soligo. Completa il saggio un'appendice fotografica e una mappa geografica del paesaggio lirico zanzottiano. La ricerca avviata con questo saggio viene ripresa e approfondita, in una prospettiva "geo-letteraria", nello studio: F. Carbognin, «Scorci di Lorna» nei versi di Zanzotto, in "Andrea Zanzotto, la natura, l’idioma", a cura di F. Carbognin, Treviso, Canova, 2018, 480 pp. [ISBN 978-88-8409-300-4].File | Dimensione | Formato | |
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Francesco Carbognin - Luogo preso in parola, in 'Nel «melograno di lingue»' [978-88-6453-628-6].pdf
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