Se qualsiasi opera letteraria è per definizione “aperta” (Eco, 1962), in grado di superare i suoi stessi confini apparenti pur appartenendo ad un contesto culturale e geografico ben definito, ciò è particolarmente vero nel caso in cui essa venga autotradotta. Partendo da questa premessa, nell’articolo sono state ricostruite le fasi del “ritorno in patria” di Nabokov attraverso il suo romanzo più noto, redatto inizialmente in lingua inglese e poi autotradotto in russo. Ampio spazio viene dato alla sua ricezione in Unione Sovietica, senza però ignorare i recenti fatti di cronaca che hanno prepotentemente riportato il romanzo al centro dell’attenzione pubblica.
Irina Marchesini (2013). Lolita e il suo doppio: l’autotraduzione e la ricezione dell’opera nel contesto sovietico e post- sovietico. Firenze : Firenze University Press.
Lolita e il suo doppio: l’autotraduzione e la ricezione dell’opera nel contesto sovietico e post- sovietico
Irina Marchesini
2013
Abstract
Se qualsiasi opera letteraria è per definizione “aperta” (Eco, 1962), in grado di superare i suoi stessi confini apparenti pur appartenendo ad un contesto culturale e geografico ben definito, ciò è particolarmente vero nel caso in cui essa venga autotradotta. Partendo da questa premessa, nell’articolo sono state ricostruite le fasi del “ritorno in patria” di Nabokov attraverso il suo romanzo più noto, redatto inizialmente in lingua inglese e poi autotradotto in russo. Ampio spazio viene dato alla sua ricezione in Unione Sovietica, senza però ignorare i recenti fatti di cronaca che hanno prepotentemente riportato il romanzo al centro dell’attenzione pubblica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.