Nel corso degli ultimi dieci-quindici anni si è sviluppato, nel nostro paese, un importante filone di studi sulle persone senza dimora e sulle forme di intervento settoriale, ma sono ancora limitate le ricerche sugli operatori sociali che quotidianamente forniscono risposte ai bisogni di questa fascia di popolazione. Nel corso degli anni la ricerca si è orientata verso le forme della presa in carico istituzionale della domanda, non solo evidenziandone i retaggi assistenzialistici, ma anche facendo emergere le forme innovative di lavoro sociale sviluppatesi in questo ambito. Se le diverse organizzazioni del terzo settore ed i servizi del welfare pubblico locale prestano oggi grande attenzione alla formazione continua dei propri operatori, quale condizione di un intervento efficace, è mancato, tuttavia, un articolato progetto di ricerca sulla relazione di aiuto, e in particolare sull'universo degli operatori sociali. La centralità dell'operatore nella relazione di servizio è ormai da tutti riconosciuta, così come la necessità di una sua formazione e in alcuni casi anche di un lavoro di supervisione, mentre è ancora poco studiato il suo vissuto quotidiano, la sua traiettoria biografica e professionale, le diverse motivazioni che lo hanno spinto verso questo lavoro. Il volume presenta le riflessioni di alcuni operatori impegnati da anni nel sociale, ma anche le principali risultanze empiriche emerse nel corso di una ricerca esplorativa condotta fra gli operatori dell'Associazione San Marcellino di Genova. Parlare di loro è un po' come ripercorrere un pezzo della storia del lavoro sociale.Il contributo si sofferma su alcuni aspetti e problemi nel lavoro degli operatori nell'emarginazione adulta grave, toccando il rapporto con le istituzioni, quello con l'utenza e quello con i colleghi.
G. Pieretti (2007). Conclusioni. Operatori per l'emarginazione adulta grave e finalità dei processi d'aiuto. MILANO : Franco Angeli.
Conclusioni. Operatori per l'emarginazione adulta grave e finalità dei processi d'aiuto
PIERETTI, GIOVANNI
2007
Abstract
Nel corso degli ultimi dieci-quindici anni si è sviluppato, nel nostro paese, un importante filone di studi sulle persone senza dimora e sulle forme di intervento settoriale, ma sono ancora limitate le ricerche sugli operatori sociali che quotidianamente forniscono risposte ai bisogni di questa fascia di popolazione. Nel corso degli anni la ricerca si è orientata verso le forme della presa in carico istituzionale della domanda, non solo evidenziandone i retaggi assistenzialistici, ma anche facendo emergere le forme innovative di lavoro sociale sviluppatesi in questo ambito. Se le diverse organizzazioni del terzo settore ed i servizi del welfare pubblico locale prestano oggi grande attenzione alla formazione continua dei propri operatori, quale condizione di un intervento efficace, è mancato, tuttavia, un articolato progetto di ricerca sulla relazione di aiuto, e in particolare sull'universo degli operatori sociali. La centralità dell'operatore nella relazione di servizio è ormai da tutti riconosciuta, così come la necessità di una sua formazione e in alcuni casi anche di un lavoro di supervisione, mentre è ancora poco studiato il suo vissuto quotidiano, la sua traiettoria biografica e professionale, le diverse motivazioni che lo hanno spinto verso questo lavoro. Il volume presenta le riflessioni di alcuni operatori impegnati da anni nel sociale, ma anche le principali risultanze empiriche emerse nel corso di una ricerca esplorativa condotta fra gli operatori dell'Associazione San Marcellino di Genova. Parlare di loro è un po' come ripercorrere un pezzo della storia del lavoro sociale.Il contributo si sofferma su alcuni aspetti e problemi nel lavoro degli operatori nell'emarginazione adulta grave, toccando il rapporto con le istituzioni, quello con l'utenza e quello con i colleghi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.