L’introduzione del nuovo sistema contabile, di tipo economico-patrimoniale, all’interno degli atenei pubblici italiani, ha sicuramente avuto quale più rilevante effetto quello di introdurre in modo obbligatorio le misurazioni di tipo economico “reddituale”. Posto come pacifico che in seno alle università pubbliche tali misurazioni non possono certo avere la funzione di determinare in via preventiva e consuntiva un risultato economico di periodo significativo delle condizioni di economicità e di efficacia gestionale – così come invece accade per le aziende private for profit – esse potrebbero/dovrebbero invece avere un ruolo fondamentale sia per ricercare/verificare le condizioni di sostenibilità dell’azione istituzionale, sia per supportare la creazione di un sistema di misurazione dei risultati, ampiamente intesi, volto a collegare i risultati istituzionali conseguiti con il consumo di risorse economiche che questi hanno richiesto, al fine di implementare un sistema di valutazione finalizzato ad integrare le performance istituzionali con le condizioni di sostenibilità e durabilità della gestione. In questa fase, sostanzialmente ancora di sperimentazione per la quasi totalità delle università, abbiamo deciso di indagare le scelte effettuate dai vari atenei nell’ambito del processo di budgeting. Il lavoro, di fatto, può dirsi finalizzato al conseguimento di un duplice obiettivo: individuare le criticità tecniche emergenti dall’applicazione/interpretazione del quadro legislativo di riferimento e tentare di offrire commenti e suggerimenti migliorativi.
sabrina gigli, marco tieghi (2018). Il nuovo sistema contabile degli atenei italiani: il ruolo delle misurazioni economiche nel processo di budgeting. Bologna : Du press.
Il nuovo sistema contabile degli atenei italiani: il ruolo delle misurazioni economiche nel processo di budgeting
sabrina gigli;marco tieghi
2018
Abstract
L’introduzione del nuovo sistema contabile, di tipo economico-patrimoniale, all’interno degli atenei pubblici italiani, ha sicuramente avuto quale più rilevante effetto quello di introdurre in modo obbligatorio le misurazioni di tipo economico “reddituale”. Posto come pacifico che in seno alle università pubbliche tali misurazioni non possono certo avere la funzione di determinare in via preventiva e consuntiva un risultato economico di periodo significativo delle condizioni di economicità e di efficacia gestionale – così come invece accade per le aziende private for profit – esse potrebbero/dovrebbero invece avere un ruolo fondamentale sia per ricercare/verificare le condizioni di sostenibilità dell’azione istituzionale, sia per supportare la creazione di un sistema di misurazione dei risultati, ampiamente intesi, volto a collegare i risultati istituzionali conseguiti con il consumo di risorse economiche che questi hanno richiesto, al fine di implementare un sistema di valutazione finalizzato ad integrare le performance istituzionali con le condizioni di sostenibilità e durabilità della gestione. In questa fase, sostanzialmente ancora di sperimentazione per la quasi totalità delle università, abbiamo deciso di indagare le scelte effettuate dai vari atenei nell’ambito del processo di budgeting. Il lavoro, di fatto, può dirsi finalizzato al conseguimento di un duplice obiettivo: individuare le criticità tecniche emergenti dall’applicazione/interpretazione del quadro legislativo di riferimento e tentare di offrire commenti e suggerimenti migliorativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.