L’importante presenza degli animali nella poesia di Montale è stata riconosciuta e in parte indagata dalla critica . Talvolta l’attenzione si è concentrata su singole occorrenze, in altri casi gli studiosi sono partiti dal “tenore” delle immagini animali, cercando passare in rassegna i “veicoli” attivati per riferirsi ad essi. È il caso, per esempio degli «archetipi animali» attivati per «le donne» di Montale. Un'ulteriore possibilità è quella di concentrarsi su un singolo animale ed esplorarne le diverse presenze, non tanto per ricostruire un percorso coerente, quanto per mostrare l’attivazione di diversi aspetti del potenziale semantico di un animale, secondo un principio della polivalenza simbolica che era del resto già noto ai bestiari medievali e che con tanto maggiore libertà viene fruito dagli scrittori novecenteschi. In questa prospettiva mi vorrei qui concentrare sul pipistrello, un animale che da una parte può vantare una notevole tradizione letteraria e simbolica, dall’altra viene ripreso da Montale in numerosi testi diversi e lontani fra loro: fra loro: una poesia di Ossi di seppia, un racconto della Farfalla di Dinard, una poesia della sezione Xenia di Satura e infine in due poesie degli anni Settanta, vicine tra loro sul piano cronologico e tematico.

Pipistrelli di Montale

Giuseppe Ledda
2017

Abstract

L’importante presenza degli animali nella poesia di Montale è stata riconosciuta e in parte indagata dalla critica . Talvolta l’attenzione si è concentrata su singole occorrenze, in altri casi gli studiosi sono partiti dal “tenore” delle immagini animali, cercando passare in rassegna i “veicoli” attivati per riferirsi ad essi. È il caso, per esempio degli «archetipi animali» attivati per «le donne» di Montale. Un'ulteriore possibilità è quella di concentrarsi su un singolo animale ed esplorarne le diverse presenze, non tanto per ricostruire un percorso coerente, quanto per mostrare l’attivazione di diversi aspetti del potenziale semantico di un animale, secondo un principio della polivalenza simbolica che era del resto già noto ai bestiari medievali e che con tanto maggiore libertà viene fruito dagli scrittori novecenteschi. In questa prospettiva mi vorrei qui concentrare sul pipistrello, un animale che da una parte può vantare una notevole tradizione letteraria e simbolica, dall’altra viene ripreso da Montale in numerosi testi diversi e lontani fra loro: fra loro: una poesia di Ossi di seppia, un racconto della Farfalla di Dinard, una poesia della sezione Xenia di Satura e infine in due poesie degli anni Settanta, vicine tra loro sul piano cronologico e tematico.
2017
“Humana feritas”. Studi con Gian Mario Anselmi
251
263
Giuseppe Ledda
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