Nel corso degli ultimi due secoli la relazione tra cittadino e nazione è profondamente cambiata, come del resto sono mutati i contenuti di queste due realtà sociali. Il saggio esamina una di queste trasformazioni in un’area ben precisa dell’universo sociale, quella della guerra. L’analisi ha l’obiettivo di mostrare come il nazionalismo del primo Novecento contenesse già in sé l’elemento dirompente che nella seconda metà del secolo ne avrebbe minato le basi ideologico-sociali. Questo elemento è il riconoscimento del valore fondamentale attribuito alla vita del soldato. Un riconoscimento che durante la prima guerra mondiale e negli anni successivi era stato utilizzato dagli stati all’interno della narrazione nazionalista per giustificare il sacrificio di massa dei propri cittadini, ma che avrebbe portato nella seconda metà del Novecento all’affermazione definitiva dell’individualità dei soldati, contribuendo a determinare una serie di fenomeni tra cui una delle più importanti rivoluzioni in campo militare in epoca contemporanea: la ben nota avversione tipicamente occidentale per la morte dei propri soldati, ovvero quello che gli studiosi anglosassoni definiscono come casualty sensitivity e casualty aversion.
I corpi della nazione: guerra, cittadini e società nell’età contemporanea
Zambernardi, Lorenzo
2018
Abstract
Nel corso degli ultimi due secoli la relazione tra cittadino e nazione è profondamente cambiata, come del resto sono mutati i contenuti di queste due realtà sociali. Il saggio esamina una di queste trasformazioni in un’area ben precisa dell’universo sociale, quella della guerra. L’analisi ha l’obiettivo di mostrare come il nazionalismo del primo Novecento contenesse già in sé l’elemento dirompente che nella seconda metà del secolo ne avrebbe minato le basi ideologico-sociali. Questo elemento è il riconoscimento del valore fondamentale attribuito alla vita del soldato. Un riconoscimento che durante la prima guerra mondiale e negli anni successivi era stato utilizzato dagli stati all’interno della narrazione nazionalista per giustificare il sacrificio di massa dei propri cittadini, ma che avrebbe portato nella seconda metà del Novecento all’affermazione definitiva dell’individualità dei soldati, contribuendo a determinare una serie di fenomeni tra cui una delle più importanti rivoluzioni in campo militare in epoca contemporanea: la ben nota avversione tipicamente occidentale per la morte dei propri soldati, ovvero quello che gli studiosi anglosassoni definiscono come casualty sensitivity e casualty aversion.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.