L'introduzione delle tecnologie informatiche in sanità mediante applicazioni di eHealth sta raggiungendo nuove frontiere nel miglioramento della qualità dell'assistenza sanitaria, grazie agli ulteriori sviluppi scientifici che permettono l'utilizzo in medicina di stampanti 3D. Il 3D printing rappresenta una tecnica basata sul concetto di "manifattura additi-va" che consente la produzione di oggetti tridimensionali a partire da modelli di-gitali, mediante la deposizione di materie prime layer by layer. In ambito medico, la stampa 3D sta conoscendo un graduale impiego nella crea-zione di dispositivi medici impiantabili e modelli anatomici di lesioni per l'analisi preoperatoria, per la formazione dei medici, e come ausilio alla comuni-cazione medico-paziente funzionale alla scelta del trattamento clinico. Ma la po-tenzialità del 3D printing che, nel contesto sanitario, ha suscitato maggior inte-resse è legata alla stampa di parti del corpo da trapiantare ottenute da materiale biologico del paziente stesso: in tal modo organi e tessuti malati o non funzio-nanti vengono sostituiti con altri ottenuti a partire dalle cellule del paziente, ri-solvendo il problema della scarsità di donatori e scongiurando il rischio di riget-to. Tuttavia, nonostante la possibilità di innovare in maniera così significativa l'attività clinica mediante un semplice click sul comando "stampa" possa apparire sufficiente per apprezzare la promessa del 3D printing, vi sono complesse impli-cazioni etiche che una simile tecnologia comporta in campo medico, così come problematiche legali, rappresentate dalla individuazione della responsabilità, in caso di danno al paziente, e da un nuovo paradigma di tutela della proprietà intel-lettuale.
Maria Livia Rizzo, Marco Giacomello (2015). La sanità elettronica in una prospettiva rivoluzionaria: gli aspetti legali della stampa 3D in medicina. Torino : Giappichelli.
La sanità elettronica in una prospettiva rivoluzionaria: gli aspetti legali della stampa 3D in medicina
Maria Livia Rizzo;Marco Giacomello
2015
Abstract
L'introduzione delle tecnologie informatiche in sanità mediante applicazioni di eHealth sta raggiungendo nuove frontiere nel miglioramento della qualità dell'assistenza sanitaria, grazie agli ulteriori sviluppi scientifici che permettono l'utilizzo in medicina di stampanti 3D. Il 3D printing rappresenta una tecnica basata sul concetto di "manifattura additi-va" che consente la produzione di oggetti tridimensionali a partire da modelli di-gitali, mediante la deposizione di materie prime layer by layer. In ambito medico, la stampa 3D sta conoscendo un graduale impiego nella crea-zione di dispositivi medici impiantabili e modelli anatomici di lesioni per l'analisi preoperatoria, per la formazione dei medici, e come ausilio alla comuni-cazione medico-paziente funzionale alla scelta del trattamento clinico. Ma la po-tenzialità del 3D printing che, nel contesto sanitario, ha suscitato maggior inte-resse è legata alla stampa di parti del corpo da trapiantare ottenute da materiale biologico del paziente stesso: in tal modo organi e tessuti malati o non funzio-nanti vengono sostituiti con altri ottenuti a partire dalle cellule del paziente, ri-solvendo il problema della scarsità di donatori e scongiurando il rischio di riget-to. Tuttavia, nonostante la possibilità di innovare in maniera così significativa l'attività clinica mediante un semplice click sul comando "stampa" possa apparire sufficiente per apprezzare la promessa del 3D printing, vi sono complesse impli-cazioni etiche che una simile tecnologia comporta in campo medico, così come problematiche legali, rappresentate dalla individuazione della responsabilità, in caso di danno al paziente, e da un nuovo paradigma di tutela della proprietà intel-lettuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.