Il volume propone il punto di vista, le riflessioni e le opinioni di soggetti che solitamente non vengono presi in considerazione nelle fasi di programmazione e valutazione del lavoro sociale. Si tratta di giovani che da bambini o da adolescenti hanno vissuto esperienze continuative di affido familiare oppure di accoglienza presso comunità educative e familiari. Le loro narrazioni offrono uno spaccato inedito dei percorsi di tutela e sollecitano il lavoro sociale a porre attenzione soprattutto sulla natura, le forme, i tempi e la qualità delle relazioni tra tutti i diversi soggetti coinvolti. In questo scenario le valutazioni positive dei giovani intervistati sul processo di accoglienza superano di gran lunga quelle negative. Emergono però diversi aspetti del lavoro di cura che vanno in parte ripensati o del tutto ripresi, pensando a un coinvolgimento più consapevole e partecipe degli accolti stessi e dei loro genitori nella formulazione e attuazione dei percorsi di accoglienza. L’intreccio delle narrazioni offerte dai giovani ha suggerito l’individuazione di alcune implicazioni per il lavoro sociale, espresse in questo libro sotto forma di indicazioni e di semplici raccomandazioni.
Belotti, V., Milani, P., Ius, M., Serbati, S., Satta, C. (2012). Crescere fuori famiglia. Lo sguardo degli accolti e le implicazioni per il lavoro sociale. TREVISO : Regione del Veneto, Assessorato ai Servizi sociali, Osservatorio regionale Politiche sociali. Grafiche BERNARDI.
Crescere fuori famiglia. Lo sguardo degli accolti e le implicazioni per il lavoro sociale
SATTA, CATERINA
2012
Abstract
Il volume propone il punto di vista, le riflessioni e le opinioni di soggetti che solitamente non vengono presi in considerazione nelle fasi di programmazione e valutazione del lavoro sociale. Si tratta di giovani che da bambini o da adolescenti hanno vissuto esperienze continuative di affido familiare oppure di accoglienza presso comunità educative e familiari. Le loro narrazioni offrono uno spaccato inedito dei percorsi di tutela e sollecitano il lavoro sociale a porre attenzione soprattutto sulla natura, le forme, i tempi e la qualità delle relazioni tra tutti i diversi soggetti coinvolti. In questo scenario le valutazioni positive dei giovani intervistati sul processo di accoglienza superano di gran lunga quelle negative. Emergono però diversi aspetti del lavoro di cura che vanno in parte ripensati o del tutto ripresi, pensando a un coinvolgimento più consapevole e partecipe degli accolti stessi e dei loro genitori nella formulazione e attuazione dei percorsi di accoglienza. L’intreccio delle narrazioni offerte dai giovani ha suggerito l’individuazione di alcune implicazioni per il lavoro sociale, espresse in questo libro sotto forma di indicazioni e di semplici raccomandazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.