Il giovane pittore figurista Giuseppe Antonio Caccioli, nel frontespizio di Varie opere di Prospettiva inventate da Ferdinando Galli d.o il Bibiena, Bolognese Pittore e Architetto dell’A. SS.ma del Sig.re Duca di Parma, Raccolte da Pietro Abbati, et intagliate da Carlo Antonio Buffagnotti, rappresenta l’Architettura, la Pittura, la Fama, il genietto reggicorone, e tutti coinvolge nell’elogio del doppiamente virtuoso Ferdinandus de Gallis dictus Bibiena bononiensis pictor architectus serenissime ducis Parme. Anche Carlo Antonio Buffagnotti, che firma con Caccioli il frontespizio, è coinvolto nell’impresa di Varie opere di Prospettiva, la serie di incisioni stampate a Bologna da Giacomo Camillo Mercati. Buffagnotti, allievo di Domenico Santi e suo collaboratore, incisore non eccelso del Bibiena ma anche interprete autonomo, pittore di prospettive, scenografo, decoratore di teatri, musicista, editore teatrale e musicale, già nel 1700 aveva fatto circolare le sue Prospettive con soluzioni illusionistiche prive di vera originalità, vicine alla prassi innovativa che Ferdinando da tempo aveva mostrata in più corti. L’anno dopo, 1701, è Marc’Antonio Chiarini, scenografo bolognese e quadraturista, a pubblicare le sue Vedute di prospettiva, dedicandole al giurista Giuseppe Antonio Mazzi. Era ancora attivo uno dei maestri di Ferdinando, Giacomo Antonio Mannini, sue le Vedute Delitiose e le Varie Vedute. Ad Oporto, riallacciandosi al Bibiena,Nicolò Nasoni, nel 1725,dimostra la sua qualità di quadraturista nella decorazione nella sagrestia e nella cattedrale negli sguanci delle finestre del presbiterio. A Lamego, nelle tre navate della cattedrale, mette in opera colorate false cupole, colonne tortili, frontoni spezzati, pilastri, balconi, vasi, festoni, ghirlande, che testimoniano la ormai raggiunta fusione tra la cultura quadraturistica bolognese, dalla coerente rappresentazione architettonica degli insiemi e dalla sensibile attenzione agli strumenti nuovi dell'ottica, e il gusto per l'esuberanza, l'horror vacui degli ornati degli azulejos portoghesi. Purtroppo nulla è rimasto delle successive illusive architetture della chiesa di Sant'Eulalia di Cumieira risalenti al 1739. Nasoni in Portogallo ha contribuito a mantenere viva l'influenza della spazialità della scuola architettonica Bolognese.

Ogni opera d’arte si ritaglia tempi e spazi diversi / Pigozzi, M.. - STAMPA. - (2017), pp. 139-150.

Ogni opera d’arte si ritaglia tempi e spazi diversi

M. Pigozzi
2017

Abstract

Il giovane pittore figurista Giuseppe Antonio Caccioli, nel frontespizio di Varie opere di Prospettiva inventate da Ferdinando Galli d.o il Bibiena, Bolognese Pittore e Architetto dell’A. SS.ma del Sig.re Duca di Parma, Raccolte da Pietro Abbati, et intagliate da Carlo Antonio Buffagnotti, rappresenta l’Architettura, la Pittura, la Fama, il genietto reggicorone, e tutti coinvolge nell’elogio del doppiamente virtuoso Ferdinandus de Gallis dictus Bibiena bononiensis pictor architectus serenissime ducis Parme. Anche Carlo Antonio Buffagnotti, che firma con Caccioli il frontespizio, è coinvolto nell’impresa di Varie opere di Prospettiva, la serie di incisioni stampate a Bologna da Giacomo Camillo Mercati. Buffagnotti, allievo di Domenico Santi e suo collaboratore, incisore non eccelso del Bibiena ma anche interprete autonomo, pittore di prospettive, scenografo, decoratore di teatri, musicista, editore teatrale e musicale, già nel 1700 aveva fatto circolare le sue Prospettive con soluzioni illusionistiche prive di vera originalità, vicine alla prassi innovativa che Ferdinando da tempo aveva mostrata in più corti. L’anno dopo, 1701, è Marc’Antonio Chiarini, scenografo bolognese e quadraturista, a pubblicare le sue Vedute di prospettiva, dedicandole al giurista Giuseppe Antonio Mazzi. Era ancora attivo uno dei maestri di Ferdinando, Giacomo Antonio Mannini, sue le Vedute Delitiose e le Varie Vedute. Ad Oporto, riallacciandosi al Bibiena,Nicolò Nasoni, nel 1725,dimostra la sua qualità di quadraturista nella decorazione nella sagrestia e nella cattedrale negli sguanci delle finestre del presbiterio. A Lamego, nelle tre navate della cattedrale, mette in opera colorate false cupole, colonne tortili, frontoni spezzati, pilastri, balconi, vasi, festoni, ghirlande, che testimoniano la ormai raggiunta fusione tra la cultura quadraturistica bolognese, dalla coerente rappresentazione architettonica degli insiemi e dalla sensibile attenzione agli strumenti nuovi dell'ottica, e il gusto per l'esuberanza, l'horror vacui degli ornati degli azulejos portoghesi. Purtroppo nulla è rimasto delle successive illusive architetture della chiesa di Sant'Eulalia di Cumieira risalenti al 1739. Nasoni in Portogallo ha contribuito a mantenere viva l'influenza della spazialità della scuola architettonica Bolognese.
2017
Da Bologna all’Europa, artisti bolognesi in Portogallo (secoli XVI-XIX)
139
150
Ogni opera d’arte si ritaglia tempi e spazi diversi / Pigozzi, M.. - STAMPA. - (2017), pp. 139-150.
Pigozzi, M.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/629436
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact