Creatività e innovazione operano su piani distinti quanto reciprocamente implicati e collaboranti. Mentre la creatività esprime la situazione in cui si trovano i talenti emergenti, che rivendicano un ruolo culturale attraverso il carattere sperimentale del“fare”, ovvero attraverso le“culture del progetto”–design, fashion, creative economy, open innovation– l’innovazione definisce lo stato dell’arte, il“saper fare”a cui si attribuisce convenzionalmente valore in un determinato momento storico, stabilendo le specifiche condizioni su cui fondare la produzione. Perquesteragionilacreativitànonèmairiducibileallasolainnovazione.Quest’ul- tima infatti, come bene esprime la logica del processo industriale, implica sempre la responsabilità di una scelta, ovvero la selezione e reciproca combinazione dei soggetti e degli strumenti da loro utilizzati, tra quelli disponibili, che vengono così a costruire il“sistema”a cui uniformare il momento realizzativo. Questo testo raccoglie una serie di saggi che indagano il rapporto tra le due fasi, con riferimento alle esperienze maturate in Emilia-Romagna, eccellente ecosistema creativo in potenza, ribadendo la necessità di ristabilire un fertile rapporto tra l’im- maginazione di nuovi mondi e saperi e la capacità produttiva dei territori. L’attualità del tema si giustifica come tentativo di contrasto al fenomeno della possibile reciproca deriva tra creatività, cultura, industria, al fine di offrire spunti di riflessione sulle prospettive di uscita da una crisi sociale, economica, culturale e politica che stiamo ancora vivendo, attraverso una ritrovata integrazione tra orizzonti di senso.
Danila Longo, V.G. (2017). Centri storici: laboratori urbani per la rigenerazione e la crescita sostenibile. Bologna : Luca Sossella Editore.
Centri storici: laboratori urbani per la rigenerazione e la crescita sostenibile
Danila Longo
Membro del Collaboration Group
;Valentina Gianfrate
2017
Abstract
Creatività e innovazione operano su piani distinti quanto reciprocamente implicati e collaboranti. Mentre la creatività esprime la situazione in cui si trovano i talenti emergenti, che rivendicano un ruolo culturale attraverso il carattere sperimentale del“fare”, ovvero attraverso le“culture del progetto”–design, fashion, creative economy, open innovation– l’innovazione definisce lo stato dell’arte, il“saper fare”a cui si attribuisce convenzionalmente valore in un determinato momento storico, stabilendo le specifiche condizioni su cui fondare la produzione. Perquesteragionilacreativitànonèmairiducibileallasolainnovazione.Quest’ul- tima infatti, come bene esprime la logica del processo industriale, implica sempre la responsabilità di una scelta, ovvero la selezione e reciproca combinazione dei soggetti e degli strumenti da loro utilizzati, tra quelli disponibili, che vengono così a costruire il“sistema”a cui uniformare il momento realizzativo. Questo testo raccoglie una serie di saggi che indagano il rapporto tra le due fasi, con riferimento alle esperienze maturate in Emilia-Romagna, eccellente ecosistema creativo in potenza, ribadendo la necessità di ristabilire un fertile rapporto tra l’im- maginazione di nuovi mondi e saperi e la capacità produttiva dei territori. L’attualità del tema si giustifica come tentativo di contrasto al fenomeno della possibile reciproca deriva tra creatività, cultura, industria, al fine di offrire spunti di riflessione sulle prospettive di uscita da una crisi sociale, economica, culturale e politica che stiamo ancora vivendo, attraverso una ritrovata integrazione tra orizzonti di senso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.