Si tratta del frutto di una ricerca sul campo durata più di 10 anni (2004-2017) e che ha avuto come obiettivo la ricostruzione della una storia di vita di una donna indigena wichí. È un racconto autobiografico che permette la ricostruzione del passaggio dal semi-nomadismo al sedentarismo e che mostra la complessità della costruzione della persona in contesto indigeno. Il testo è articolato in quattro capitoli: nel primo viene contestualizzato geograficamente e storicamente il Chaco. Si tratta di una vasta regione all'interno del Gran Chaco (che comprende Argentina, Paraguay, Brasile e Bolivia) in cui vi è stata una evangelizzazione lenta e tardiva (prima da parte dei gesuiti della Compañia de Jesus e poi dei frati francescani di Propaganda Fide). Questo territorio è stato annesso alla nazione argentina negli anni Settanta dell'Ottocento (Campaña del Desierto); in seguito a tale annessione questi territori sono stati colonizzati attraverso una forte campagna di immigrazione (italiana, ceca, tedesca). Questa zona era abitata tradizionalmente da popolazioni indigene tra le quali i wichí, cacciatori-pescatori-raccoglitori di frutti silvestri. In particolare nel capitolo viene ricostruita la storia della missione francescana di Nueva Pompeya (fondata nel 1900) dove si è svolto il lavoro di campo e dove negli anni Settanta giunse Teodora Polo, la protagonista di questa storia di vita. Il secondo capitolo è di carattere squisitamente metodologico e vuole mettere in luce le prerogative della metodologia biografica in ambito etnografico indigeno ed in particolar modo nelle Terre Basse sudamericane. Infatti la tradizione antropologica si è incentrata (per ragioni storiche legate alla scuola dell’antropologo tedesco Franz Uri Boas) sempre sulle biografie/autobiografie dei nativi americani della parte settentrionale del continente americano. È oggi un dato assodato che dalla metà degli anni Settanta del Novecento stia emergendo l’importanza di tali narrazioni nelle Terre Basse sudamericane (Okdale & Course 2014). Nel capitolo si analizza la specificità di questi racconti/narrazioni nell’universo indigeno contemporaneo. Il terzo capitolo è un’analisi delle dinamiche di parentela della famiglia di Teodora Polo. Ne emerge un quadro complesso. La parentela è un’asse portante per la ricostruzione storica e biografica e diviene una preziosa chiave di lettura per sondare il valore dell’essere indigeni. Teodora Polo descrive con minuzia le diverse alleanze matrimoniali dei sui figli e siblings e vuole entrare dentro agli ingranaggi della cultura wichí, criticandone le norme prescrittive e descrivendo alleanze e crisi familiari. L’ultimo capitolo è dedicato al racconto autobiografico di Teodora. Si tratta di una storia di dolore e resistenza in cui il suo essere indigena, il suo essere orfana e cautiva diviene una nuova chiave di lettura per analizzare tutto il contesto descritto. Particolare importanza viene data alla ricostruzione che Teodora fa della sua vita. Non solo e non tanto è l’antropologo che rimette in ordine i fatti e gli eventi ma è la protagonista che crea un ordine morale per la sua storia. Materiale prezioso del libro sono le appendici (geografica, storica, glossario, alberi genealogici).

Franceschi Zelda Alice (2018). Tessere storie. Etnografia nel Chaco argentino. Bologna : Emil.

Tessere storie. Etnografia nel Chaco argentino

Franceschi Zelda Alice
2018

Abstract

Si tratta del frutto di una ricerca sul campo durata più di 10 anni (2004-2017) e che ha avuto come obiettivo la ricostruzione della una storia di vita di una donna indigena wichí. È un racconto autobiografico che permette la ricostruzione del passaggio dal semi-nomadismo al sedentarismo e che mostra la complessità della costruzione della persona in contesto indigeno. Il testo è articolato in quattro capitoli: nel primo viene contestualizzato geograficamente e storicamente il Chaco. Si tratta di una vasta regione all'interno del Gran Chaco (che comprende Argentina, Paraguay, Brasile e Bolivia) in cui vi è stata una evangelizzazione lenta e tardiva (prima da parte dei gesuiti della Compañia de Jesus e poi dei frati francescani di Propaganda Fide). Questo territorio è stato annesso alla nazione argentina negli anni Settanta dell'Ottocento (Campaña del Desierto); in seguito a tale annessione questi territori sono stati colonizzati attraverso una forte campagna di immigrazione (italiana, ceca, tedesca). Questa zona era abitata tradizionalmente da popolazioni indigene tra le quali i wichí, cacciatori-pescatori-raccoglitori di frutti silvestri. In particolare nel capitolo viene ricostruita la storia della missione francescana di Nueva Pompeya (fondata nel 1900) dove si è svolto il lavoro di campo e dove negli anni Settanta giunse Teodora Polo, la protagonista di questa storia di vita. Il secondo capitolo è di carattere squisitamente metodologico e vuole mettere in luce le prerogative della metodologia biografica in ambito etnografico indigeno ed in particolar modo nelle Terre Basse sudamericane. Infatti la tradizione antropologica si è incentrata (per ragioni storiche legate alla scuola dell’antropologo tedesco Franz Uri Boas) sempre sulle biografie/autobiografie dei nativi americani della parte settentrionale del continente americano. È oggi un dato assodato che dalla metà degli anni Settanta del Novecento stia emergendo l’importanza di tali narrazioni nelle Terre Basse sudamericane (Okdale & Course 2014). Nel capitolo si analizza la specificità di questi racconti/narrazioni nell’universo indigeno contemporaneo. Il terzo capitolo è un’analisi delle dinamiche di parentela della famiglia di Teodora Polo. Ne emerge un quadro complesso. La parentela è un’asse portante per la ricostruzione storica e biografica e diviene una preziosa chiave di lettura per sondare il valore dell’essere indigeni. Teodora Polo descrive con minuzia le diverse alleanze matrimoniali dei sui figli e siblings e vuole entrare dentro agli ingranaggi della cultura wichí, criticandone le norme prescrittive e descrivendo alleanze e crisi familiari. L’ultimo capitolo è dedicato al racconto autobiografico di Teodora. Si tratta di una storia di dolore e resistenza in cui il suo essere indigena, il suo essere orfana e cautiva diviene una nuova chiave di lettura per analizzare tutto il contesto descritto. Particolare importanza viene data alla ricostruzione che Teodora fa della sua vita. Non solo e non tanto è l’antropologo che rimette in ordine i fatti e gli eventi ma è la protagonista che crea un ordine morale per la sua storia. Materiale prezioso del libro sono le appendici (geografica, storica, glossario, alberi genealogici).
2018
451
978-88-6680-267-9
Franceschi Zelda Alice (2018). Tessere storie. Etnografia nel Chaco argentino. Bologna : Emil.
Franceschi Zelda Alice
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