Il volume raccoglie riflessioni interdisciplinari e interistituzionali sul tema del patrimonio, inteso nel senso più ampio del termine. Si tratta di scritti che riportano discussioni e studi nati attorno al Museo Officina dell’Educazione virtuale-MOdE dell’Università degli Studi di Bologna. Esso è espressione di uno sguardo polivalente e in continuo movimento, così come evidenzia anche il significato etimologico del termine “officina”, definito come luogo attrezzato per la trasformazione, dove si temprano caratteri e ingegni; in senso moderno, ambiente idoneo per la formazione. Questa dimensione rende il MOdE un museo capace di gestire in modo vitale le trasformazioni, interrogandosi e dialogando sia al proprio interno, sia con le realtà esterne, per sostenere la costruzione di una conoscenza condivisa del patrimonio. I contesti museali e i patrimoni culturali proposti fanno riferimento a una natura dell’esperienza non solo di tipo tradizionale ma anche virtuale, così come è anche l’identità specifica il MOdE, che nasce come luogo virtuale per amplificare il patrimonio reale. Queste due dimensioni, che si supportano a vicenda, pur senza interferire l’una con l’altra - anzi integrandosi-, arricchiscono il campo di studio di significative riflessioni. Il presente volume restituisce poliedriche linee interpretative e, ben lungi dal voler proporre una risposta definitiva alla complessa questione dell’educazione al patrimonio, vuole essere un invito a continuare a interrogarsi e a dialogare.
Terrusi (2013). La sala della letteratura per l'infanzia: educatori, maestri e narratori.. Verona : Quiedit.
La sala della letteratura per l'infanzia: educatori, maestri e narratori.
Terrusi
2013
Abstract
Il volume raccoglie riflessioni interdisciplinari e interistituzionali sul tema del patrimonio, inteso nel senso più ampio del termine. Si tratta di scritti che riportano discussioni e studi nati attorno al Museo Officina dell’Educazione virtuale-MOdE dell’Università degli Studi di Bologna. Esso è espressione di uno sguardo polivalente e in continuo movimento, così come evidenzia anche il significato etimologico del termine “officina”, definito come luogo attrezzato per la trasformazione, dove si temprano caratteri e ingegni; in senso moderno, ambiente idoneo per la formazione. Questa dimensione rende il MOdE un museo capace di gestire in modo vitale le trasformazioni, interrogandosi e dialogando sia al proprio interno, sia con le realtà esterne, per sostenere la costruzione di una conoscenza condivisa del patrimonio. I contesti museali e i patrimoni culturali proposti fanno riferimento a una natura dell’esperienza non solo di tipo tradizionale ma anche virtuale, così come è anche l’identità specifica il MOdE, che nasce come luogo virtuale per amplificare il patrimonio reale. Queste due dimensioni, che si supportano a vicenda, pur senza interferire l’una con l’altra - anzi integrandosi-, arricchiscono il campo di studio di significative riflessioni. Il presente volume restituisce poliedriche linee interpretative e, ben lungi dal voler proporre una risposta definitiva alla complessa questione dell’educazione al patrimonio, vuole essere un invito a continuare a interrogarsi e a dialogare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.