Il Περὶ θεῶν καὶ κόσμου è un trattato cosmologico di stampo neoplatonico tradito sotto il nome di Σαλούστιος: esso illustra la struttura cosmologica della realtà razionalizzando e gerarchizzando gli assunti fondamentali del politeismo greco-romano riletti nell'ottica neoplatonica, ovvero una serie di piani di esistenza in cui dall'Uno, attraverso gli dei, si arriva all'uomo. Per arrivare alla felicità, l'ascesa verso l'Uno che govenra il mondo grazie alla sua impassibile ed ineffabile Πρόνοια, deve perseguire per tutta la vita Ἀρετή, unica strada in grado di far ricongiungere l’anima con gli dèi a chi è in grado di percorrerla. Nel trattato vengono evitate le aporie insite in questo schema, come la contraddizione tra l'apatia divina e il loro coinvolgimento con gli uomini, così come viene difeso il mito insistendo sulla lettura allegorica, elementi che sembrano indicare l'implicita polemica col pensiero cristiano e confermare la datazione desumibile dai riscontri interni. Il contenuto filosofico e il dato linguistico pongono il testo alla metà del IV secolo e così il nome dell'autore viene da tempo associato alla personalità di Saturninius Secundus Salutius, stretto collaboratore di Giuliano sin da circa la metà degli anni ’50 del IV secolo in Gallia, poi protagonista di una carriera culminata con la prefettura del pretorio d’Oriente tenuta tra 361 e 365 d.C. La sua autonomia rispetto al pensiero giulianeo e la sua presenza a Roma, permettono di confrontarne le posizioni filosofiche e l'attività politica con quelle di alcuni dei principali protagonisti del tentativo di rilancio della religio romana nella seconda metà del IV secolo, Vettius Agorius Pratextatus e Virius Nichomacus Flavianus. Sebbene non siano documentati stretti rapporti tra Salustio e le principali personalità contemporanee “pagane” del senato di Roma, la vicinanza culturale e politica nel solco del neoplatonismo è evidente, a indicare idee diffuse che, se non hanno prodotto organici tentativi di risposta religiosa che non fosse elitaria al cristianesimo, rappresentano un un tentativo di risposta costruttiva e valorizzatrice della tradizione della religio che ha sorretto fino a quei momenti Roma.
Giovanni Assorati (2017). Salustio: un senatore romano di fronte alla crisi del paganesimo nel IV secolo. Roma : EDUSC.
Salustio: un senatore romano di fronte alla crisi del paganesimo nel IV secolo
Giovanni Assorati
2017
Abstract
Il Περὶ θεῶν καὶ κόσμου è un trattato cosmologico di stampo neoplatonico tradito sotto il nome di Σαλούστιος: esso illustra la struttura cosmologica della realtà razionalizzando e gerarchizzando gli assunti fondamentali del politeismo greco-romano riletti nell'ottica neoplatonica, ovvero una serie di piani di esistenza in cui dall'Uno, attraverso gli dei, si arriva all'uomo. Per arrivare alla felicità, l'ascesa verso l'Uno che govenra il mondo grazie alla sua impassibile ed ineffabile Πρόνοια, deve perseguire per tutta la vita Ἀρετή, unica strada in grado di far ricongiungere l’anima con gli dèi a chi è in grado di percorrerla. Nel trattato vengono evitate le aporie insite in questo schema, come la contraddizione tra l'apatia divina e il loro coinvolgimento con gli uomini, così come viene difeso il mito insistendo sulla lettura allegorica, elementi che sembrano indicare l'implicita polemica col pensiero cristiano e confermare la datazione desumibile dai riscontri interni. Il contenuto filosofico e il dato linguistico pongono il testo alla metà del IV secolo e così il nome dell'autore viene da tempo associato alla personalità di Saturninius Secundus Salutius, stretto collaboratore di Giuliano sin da circa la metà degli anni ’50 del IV secolo in Gallia, poi protagonista di una carriera culminata con la prefettura del pretorio d’Oriente tenuta tra 361 e 365 d.C. La sua autonomia rispetto al pensiero giulianeo e la sua presenza a Roma, permettono di confrontarne le posizioni filosofiche e l'attività politica con quelle di alcuni dei principali protagonisti del tentativo di rilancio della religio romana nella seconda metà del IV secolo, Vettius Agorius Pratextatus e Virius Nichomacus Flavianus. Sebbene non siano documentati stretti rapporti tra Salustio e le principali personalità contemporanee “pagane” del senato di Roma, la vicinanza culturale e politica nel solco del neoplatonismo è evidente, a indicare idee diffuse che, se non hanno prodotto organici tentativi di risposta religiosa che non fosse elitaria al cristianesimo, rappresentano un un tentativo di risposta costruttiva e valorizzatrice della tradizione della religio che ha sorretto fino a quei momenti Roma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.