I temi affrontati hanno riguardato le “affinità tra Rossi e Ungers a partire dalle loro occasioni di incontro, come quella avvenuta nello studio di Colonia nel 1959 o quella della XV Triennale del 1973”. “Si è discusso della crisi del Moderno in architettura nel dopoguerra e della critica ai modelli proposti dall’International Style, sul ruolo della memoria, sul carattere razionale dell’architettura, temi questi che Ungers e Rossi hanno affrontato con convergenza di intenti”. Il progetto, per Rossi e per Ungers, si fonda sulla memoria, sulle architetture che sono entrate a far parte di un immaginario. “Il progetto è una scoperta, un percorso tra le forme dell’architettura e della città. Il carattere razionale guida i processi logici che fanno parte dell’elaborazione progettuale. Certamente hanno lavorato entrambi per rifondare l’architettura e dunque ricostruire o meglio di ritrovare i margini della disciplina. Aldo Rossi e Ungers hanno rappresentato e rappresentano entrambi un modo di pensare: l’architettura è una disciplina che si può insegnare e trasmettere ma certo è necessario capire che non si tratta di un metodo applicabile, ma di una esperienza che richiede capacità logiche e immaginazione, poste sullo stesso piano.
Gino, M. (2017). Lo stupore della memoria. Una conversazione con Gino Malacarne.. Napoli : CLEAN.
Lo stupore della memoria. Una conversazione con Gino Malacarne.
Gino Malacarne
2017
Abstract
I temi affrontati hanno riguardato le “affinità tra Rossi e Ungers a partire dalle loro occasioni di incontro, come quella avvenuta nello studio di Colonia nel 1959 o quella della XV Triennale del 1973”. “Si è discusso della crisi del Moderno in architettura nel dopoguerra e della critica ai modelli proposti dall’International Style, sul ruolo della memoria, sul carattere razionale dell’architettura, temi questi che Ungers e Rossi hanno affrontato con convergenza di intenti”. Il progetto, per Rossi e per Ungers, si fonda sulla memoria, sulle architetture che sono entrate a far parte di un immaginario. “Il progetto è una scoperta, un percorso tra le forme dell’architettura e della città. Il carattere razionale guida i processi logici che fanno parte dell’elaborazione progettuale. Certamente hanno lavorato entrambi per rifondare l’architettura e dunque ricostruire o meglio di ritrovare i margini della disciplina. Aldo Rossi e Ungers hanno rappresentato e rappresentano entrambi un modo di pensare: l’architettura è una disciplina che si può insegnare e trasmettere ma certo è necessario capire che non si tratta di un metodo applicabile, ma di una esperienza che richiede capacità logiche e immaginazione, poste sullo stesso piano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


