Padānu. Un'ombra tra le mani del tempo. La decifrazione funzionale del fegato etrusco di Piacenza

In the previous volume we came to the conclusion that the bronze liver model of Piacenza could be a symbolic and stylized model of the same liver of Tiāmat, "with an instrumental function for the calculation of the cyclical phases of time". Its direct connection with the extispicin could no longer be taken for granted and the interpretative dichotomy between its internal sectors and the 16 sectors present on the peripheral belt fell. Thus, any link with the hepatoscopic practice was dissolved, we wondered what would have happened to the entire castle of conjecture on the 16 regions of the peripheral ribbon if, in other contexts, we had arrived to show that the ideal image of the heavenly Templum presented a different figure and a different orientation system with respect to what is traditionally hypothesized. The answer was more than obvious: the whole castle would have collapsed and the interpretation of the Liver of Piacenza would have had to be completely re-established on new foundations. It will be precisely the astronomical mechanisms of the solar Templum of the place, as we have found them described in Enoc's "Book of Astronomy", which will now provide the interpretative key from which to start again in this volume to arrive at the complete functional deciphering of the Etruscan Liver of Piacenza. The revelations contained in the apocryphal text of the Book of Enoch indicate how the architecture of the solar Templum of the place and the rules of the steps of the stars on the great gates of a calendar circle, were the first analytical structure able to fix the "numbers" and the rhythm of the wheels of time. It was the knowledge of this astronomical mechanism that allowed the definitive control of the mystery threshold between the cosmic dimension of light and the occult of darkness, ephemeral plot of that great "secret of Heaven and the Underground" that was transmitted to Enmeduranki through the figure " enimmatic "of the liver. The deciphering of the Liver of Piacenza thus reveals the functions of an extraordinary instrument for the calculation of the ritual liturgical dimension of the passage of time, the first handheld instrument, analogical digital, able to fix its rhythms and geometries.

Nel precedente volume siamo giunti alla conclusione che il modello di fegato bronzeo di Piacenza poteva essere un modello simbolico e stilizzato dello stesso fegato di Tiāmat, “con funzione strumentale per il calcolo delle fasi cicliche del tempo”. La sua connessione diretta con l’extispicina non poteva più dunque essere data per scontata e cadeva la dicotomia interpretativa tra i suoi settori interni e i 16 settori presenti sul nastro periferico. Sciolto così ogni legame con la pratica epatoscopica, ci eravamo chiesti cosa sarebbe accaduto all’intero castello di congetture sulle 16 regioni del nastro periferico se, in altri contesti, si fosse arrivati a dimostrare che l’immagine ideale del Templum celeste presentasse una diversa figura e un diverso sistema d’orientazione rispetto a quanto tradizionalmente ipotizzato. La risposta era più che ovvia: l’intero castello sarebbe crollato e l’interpretazione del Fegato di Piacenza avrebbe dovuto essere interamente reimpostata su nuove basi. Saranno proprio i meccanismi astronomici del Templum solare del luogo, così come li abbiamo trovati descritti nel “Libro dell’Astronomia” di Enoc, che ci forniranno ora la chiave interpretativa da cui ripartire in questo volume per giungere alla completa decifrazione funzionale del Fegato etrusco di Piacenza. Le rivelazioni contenute nel testo apocrifo del Libro di Enoc indicano come l’architettura del Templum solare del luogo e le regole dei passaggi degli astri sulle grandi porte di un circolo calendariale, fossero la prima struttura analitica in grado di fissare i “numeri” e la ritmica delle ruote del tempo. Fu proprio la conoscenza di questa meccanica astronomica che consentì il definitivo controllo della soglia misterica tra la dimensione cosmica della luce e quella occulta delle tenebre, trama effimera di quel grande “segreto del Cielo e del Sottosuolo” che venne trasmesso ad Enmeduranki attraverso la figura “enimmatica” del fegato. La decifrazione del Fegato di Piacenza svela così le funzioni di uno straordinario strumento per il computo della dimensione liturgico rituale dello scorrere del tempo, primo strumento palmare, analogico digitale, in grado di fissarne i ritmi e le geometrie.